Agorà

Bayreuth. Hitler "entra" nel nuovo museo di Wagner

Giacomo Gambassi venerdì 24 luglio 2015

Sono stati investiti venti milioni di euro per ristrutturare Villa Wahnfried e farne il nuovo Museo di Richard Wagner. La casa in cui il grande compositore tedesco aveva trovato “pace” (come lui stesso volle fosse scritto all’esterno) e aveva trascorso l’ultima parte della sua vita, viene riaperta al pubblico domenica 26 luglio a Bayreuth, la città della Baviera scelta dall’irrequieta penna per costruire il teatro a misura delle sue partiture e oggi palcoscenico del Festival wagneriano voluto dallo stesso genio romantico. La rassegna si apre il 25 luglio con l’attesa nuova produzione di “Tristano e Isolde”. E il giorno successivo ecco il taglio del nastro del museo dedicato al cantore di Sigfrido e Brunilde nell’ex villa della famiglia Wagner nel cui giardino si trovano le tombe del compositore e della moglie Cosima. A salutare gli ospiti, nel viale d’ingresso, il busto di Ludwig II, il “re matto” di Baviera (e suicida) stregato dalla musica di Wagner e suo prezioso mecenate.

L’inaugurazione è stata accompagnata dalle polemiche. Primo per i ritardi, molto italiani e poco tedeschi: i lavori sono durati cinque anni e dovevano concludersi nel 2013, durante il Festival del bicentenario della nascita di Wagner; ma l’apertura arriva soltanto adesso, dopo altri due anni.  Poi ci sono i costi lievitati ben più del previsto. Infine il municipio di Bayreuth ha annunciato un’azione legale contro il direttore del museo, Sven Friedrich, che a sua volta ha proposto una contro-causa.

Fatto sta che Villa Wahnfried torna a essere visibile al pubblico dopo che era già diventata un museo nel 1976, in occasione del centesimo anniversario del Festival di Bayreuth. E una delle iniziative più attese di questa nuova apertura è la sezione sui “tempi felici” di Adolf Hitler a casa Wagner visto che a Bayreuth, nella villa degli eredi del compositore, il Fuhrer era un ospite fisso e poi spettatore del Festival wagneriano.

Lungo il viale d’ingresso alla villa è stata realizzata una struttura di fattura contemporanea. E così il Museo di Richard Wagner ha raddoppiato gli spazi espositivi per permettere ai visitatori di entrare nel “luogo più autentico” di Wagner e scoprirne la vita, le opere e le realizzazioni. Il piano terra della villa racconta l’Ottocento e il mondo del rivoluzionario della musica. Molti sono stati gli amici e le celebrità accolti nella casa del maestro.

Nella nuova dependance della villa, progettata dall’architetto berlinese Volker Staab, viene ripercorsa la storia delle rappresentazioni del Festival di Bayreuth dalle origini a oggi. Una collezione di modellini storici delle scenografie, di costumi e di oggetti del teatro del Festival sono esposti con questa ricchezza per la prima volta. E poi viene narrata la storia della Villa dove Wagner ha composto le sue ultime opere.

Si aprono anche per la prima volta le camere della nuora del compositore, Winifred Wagner, nella casa di Siegfried Wagner, accanto alla villa. Qui viene illustrato il pensiero di Wagner così come era stato recepito nel Terzo Reich assieme al rapporto della famiglia Wagner con il nazionalsocialismo e Hitler. A due passi si trova anche la casa dove è morto Franz Liszt e che oggi ospita un museo dedicato al pianista e compositore. Dentro Villa Wahnfried possono essere ammirate le stanze (con anche la biblioteca) di Wagner e della moglie Cosima. Nel piano rialzato viene ripercorsa la vita del maestro con manoscritti, partitire e documenti provenienti dagli archivi nazionali. Nel sotterrano il "tesoro" del museo con alcuni spartiti originali di Wagner (fra cui quello di "Tristano e Isotta").

Alla cerimonia di apertura di domenica sul piazzale di Villa Wahnfried sono attesi oltre trecento invitati. Fra loro i rappresentanti del governo della Baviera e del governo nazionale. A fare gli onori di casa il sindaco Brigitte Merk-Erbe. La cerimonia sarà accompagnata dai corni di quattro orchestrali del Festival di Bayreuth che proporranno il coro nuziale da "Lohengrin" e il coro dei pellegrini da "Tannhäuser".