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NASCE HELPOUTS. Google ora vende il sapere degli esperti

Gigio Rancilio martedì 5 novembre 2013
Altro che internet gratuito e dal basso, dove l’opinione di tutti è di fatto uguale. Google dopo avere raccolto e archiviato miliardi di informazioni, punta a “prendere” e vendere quelle che risiedono nelle teste degli esperti.Il nuovo servizio lanciato oggi si chiama Helpouts e si propone di collegare utenti ed esperti attraverso lezioni via chat in diretta. In pratica è un mercato del sapere. Dove aziende ed esperti “certificati” possono vendere i loro consigli dal vivo. Per certificarli si usa un motore di ricerca. Ma in homepage ci sono già delle macro aree pronte: arte e musica, salute e benessere, casa e giardino, cucina, scuola e lavoro, medicina, abbigliamento e bellezza, computer ed elettronica. Al momento alcune lezioni di lancio sono gratuite. Gli argomenti sono vari, leggeri ma anche molto seri. C’è chi insegna come si fa un’improvvisazione rock con una chitarra elettrica e chi come deve truccarsi una donna che sta facendo la chemioterapia. C’è chi spiega ai genitori come trovare i miglior tutor per il proprio figlio e chi dà lezioni sui trucchi per giocare meglio a tennis.A pagamento (7,18 dollari al minuto, 79,82 a lezione) c’è chi insegna come fare foto professionali, chi vi risolve problemi con computer, televisori e telefonini (1,14 dollari al minuto, 7,59 a intervento) e chi vi spiega tutti i trucchi del cioccolato (2,37 dollari al minuto, 33,17 dollari a lezione). Ovviamente gli insegnanti e gli argomenti sono destinati a crescere a dismisura (per ora sono “solo” 1.000). Se i test daranno risultati positivi, è facile prevedere che tra poco il servizio sarà esteso a ogni Paese del mondo. Se pensate di potere vendere il vostro sapere, sappiate che si diventa esperti di Helpouts solo su invito di Google. I fornitori possono fissare i propri prezzi al minuto o a lezione. Google tratterrà il 20% di ogni transazione."Con Google Helpouts, possiamo aprire il mondo intero a tutti", ha affermato Udi Manber, vice presidente di Google. "La maggior parte delle informazioni più utili del mondo risiede nella testa delle persone”.