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GLI SCRITTI

giovedì 8 ottobre 2015
«ECCO PERCHÉ L’HO FATTO» Il Comitato nazionale giapponese per l’Unesco ha annunciato di volere chiedere il riconoscimento ufficiale della documentazione che accerta l’attività umanitaria di Sugihara, inclusi i visti emessi e le comunicazioni con il ministero degli Esteri. Una mossa che il sindaco della sua città natale Yaotsu, ha indicato come utile a «ricordare ai giovani la crudeltà della guerra e il valore della vita attraverso l’opera umanitaria di Sugihara». Iniziative che si scontrano però con la disarmante semplicità di pensiero del protagonista: «So che qualcuno avrà qualcosa da ridire su di me in futuro, ma penso che fosse la cosa giusta da fare. Non c’è nulla di male nel salvare la vita a tanti individui», ha scritto nelle memorie pubblicate nel 1983. «Vorreste conoscere le mie ragioni, vero? Bene, è il sentimento che ciascuno dovrebbe avere trovandosi faccia a faccia con profughi che implorano con le lacrime agli occhi. Non puoi evitare di simpatizzare con loro». (S.Ve.)