Agorà

Venezia. Il vero Gesù si fa virtuale

Angela Calvini venerdì 2 settembre 2016
Avete mai sognato di sedere accanto a Gesù durante l’Ultima Cena o di confondervi tra la folla mentre pronuncia il Discorso della Montagna? Oppure di immergervi nel Giordano insieme a Giovanni Battista? Oggi con la realtà virtuale si può. Tornare indietro nel tempo per incontrare da vicino Gesù Cristo era quello che sognava, da bambino leggendo il Vangelo, il regista e produttore canadese David Hansen, che ha unito il suo desiderio di cattolico alla tecnologia più avanzata. Un anno e mezzo fa, mentre stava lavorando su alcuni videogiochi, ha pensato di girare il primo lungomentraggio al mondo in realtà virtuale raccontando la vita di Gesù. «La sfida era mettere in scena la più grande storia mai raccontata con la tecnologia cinematografica più innovativa» aggiunge il produttore Alex Barder che con il regista ha presentato a Venezia ieri in anteprima mondiale 40 minuti di Jesus VR - The story of Christ.Girato lo scorso novembre a Matera in 4K 360° (una tecnologia che permette di immergersi a tutto tondo nella scena) il lavoro ha coinvolto uno staff interamente italiano, a partire da una istituzione, Enzo Sisti, già produttore esecutivo di La Passione di Cristo di Mel Gibson, oltrechè del remake di Ben Hur, Nativity, Young Messiah. «Per me che sono credente il set di Mel Gibson fu coinvolgente in modo totale – ci spiega Sisti –. Ma anche questo Jesus VR sarà un vero strumento di evangelizzazione, come lo è stato La Passione di Cristo ». Non a caso si è voluto coinvolgere come consulente del progetto padre William Fulco, gesuita, docente alla Loyola Marymount University di Los Angeles, che tradusse in aramaico la i dialoghi del filme di Gibson. Il film ripercorre in 90 minuti la vita di Gesù, dalla nascita a Betlemme sino all’Ascensione, passando attraverso la sua predicazione, le parabole, i miracoli. Un lavoro semplice e rigoroso, dove a parlare sono le frasi del Vangelo mentre lo spettatore si muove come nella vita vera. A parte i cinema attrezzati (i cosiddetti VR Theatre, ancora pochissimi nel mondo), il film possono vederlo tutti quelli che possiedono uno smartphone, applicato a un visore (il Vr Head Gears) scaricando, a pagamento, il film dal web. E si capisce anche il potenziale commerciale di un’operazione che, però, ha una sua serietà e potrebbe essere un utile strumento divulgativo per i giovani. Una volta infilati il mascherone e le cuffie, eccoci proiettati duemila anni fa, davanti alla grotta di Betlemme. Camminiamo insieme ai pastori verso il punto indicato dalla stella cometa e, se voltiamo il capo verso sinistra, individuiamo la grotta. Ed è un’emozione stare accanto a Giuseppe, Maria e il bambinello, vicini da poterli toccare. Lo stesso dicasi per la parabola del Buon Samaritano, raccontataci da Gesù (l’attore Tim Felligan) come fosse un nostro amico mentre stiamo seduti su una roccia. Di grande suggestione l’Ultima Cena, dove lo spettatore si trova al centro di una stanza illuminata dal fuoco e girando su se stesso (possibilmente su una poltrona rotante) si ritrova circondato dai 12 apostoli. Merito di un aggeggio con 6 telecamere poste a 360 gradi. La Crocefissione sullo sfondo del burrone di Matera porta al culmine la partecipazione, e dove ti giri ti ritrovi a destra i soldati che si giocano ai dadi le vesti di Cristo e a sinistra la Madonna inginocchiata. Colpo di scena, abbiamo anche la prospettiva dagli occhi di Gesù sulla croce. L’effetto è quello movimentato e composito delle grandi crocefissioni della pittura manierista, ma lo stupore non sovrasta il messaggio di Cristo, anzi lo sottolinea creando empatia. «Gesù diventa più umano e vicino a noi – aggiunge il regista – Soprattutto oggi che il messaggio di pace di Gesù deve essere diffuso a tutti». Uscita prevista a Natale sulle principali piattaforme di realtà virtuale, incluse Google Cardboard, Samsung Gear, Oculus Rift, Playstation Vr e Htc Vive.