Agorà

Pensare con i piedi. Galles, non la solita zuppa inglese

Massimiliano Castellani martedì 21 giugno 2016

La cosa più noiosa del calcio? Guardare le partite dell’Inghilterra di ogni epoca. Questi sir che ancora ci ricordano di essere gli «inventori» del football (mille anni fa i popoli asiatici già giocavano a pallone e nel Rinascimento i fiorentini ne hanno fatto un gioco storico) avranno pure brevettato il calcio moderno e messo il marchio sulla migliore industria dei sogni di cuoio (stadi di proprietà , diritti tv, merchandising), ma nel 2016 praticano sempre lo stesso identico gioco, noioso e più vecchio perfino della Regina madre. Guardi una partita dei bianchi di Roy Hodgson e nel frattempo puoi prepararti un caffè, parlare al telefono con un amico e scrivere una lettera all’innamorata che tanto in campo gli undici dell’England non faranno accadere nulla. Solo i loro tifosi, i più ubriachi del vecchio continente, se la cantano e se la suonano sugli spalti per far trascorrere più in fretta possibile i mortali 90 minuti del match. Dulcis molto in fundo: ne esce puntualmente il classico piattino povero povero della solita zuppa inglese. L'ultimo è stato servito nella gara contro la piccola Slovacchia che ha alzato il suo bel muro difensivo e su quello l’Inghilterra , a testa bassa e con quella corsa nevrotica dei suoi levrieri , è andata sistematicamente a sbattere. Pari e patta. Inghilterra qualificata, ma non sarà certo una qualificazione da ricordare come quella dei simpatici e più fantasiosi cuginetti del Galles. Ramsey, Taylor e mister "cento milioni" Bale (terzo gol di fila a Euro2016) stendono la Russia e si piazzano al primo posto davanti a sua ovvietà l'Inghilterra. Gli indomiti Dragoni di Coleman non vinceranno l’Europeo (non sì sa mai... è l’anno dell’effetto Leicester), ma intanto sono entrati nella storia del football inventato dagli inglesi. I Leoni docili di Hodgson di sicuro non approderanno in finale (ci assumiamo fin da ora la responsabilità del pronostico), ma se avessero avuto in rosa Ramsey, Taylor e Bale almeno avremmo assistito a un calcio diverso dalla solita e indigesta zuppa inglese.