Agorà

Festival. Mahmood e Blanco vincono Sanremo

Angela Calvini, inviata a Sanremo domenica 6 febbraio 2022

Blanco e Mahmood vincitori del 72mo Festival di Sanremo con "Brividi"

Vincono il Festival di Sanremo, secondo le previsioni, Mahmood e Blanco con i loro Brividi. Al secondo posto Elisa con O forse sei tu e al terzo l'eterno ragazzo Gianni Morandi con Apri tutte le porte scritta da Jovanotti.

Finalissima da brivido della 72ma edizione del Festival di Sanremo. Il televoto stasera, sommato alla classifica generale ha portato in vetta tre generazioni: Mahmood e Blanco, Elisa e Gianni Morandi che vive la sua grande rimonta.Il terzetto è stato rivotato da Televoto, Giuria Demoscopica e Giuria della Sala Stampa. Per Mahmood è la seconda vittoria al festival dopo quella del 2019 con Soldi.

Il Premio della Critica "Mia Martini" va a Massimo Ranieri con Lettera di là dal mare, che si commuove e dedica ill premio ai migranti. Mentre il Premio "Lucio Dalla"della Sala Stampa Radio e web va a Gianni Morandi per Apri tutte le porte. Il Premio Sergio Bardotti per il miglior testo assegnato dalla commissione musicale va invece a Fabrizio Moro per Sei tu.Premio Giancarlo Bigazzi per la miglior composizione assegnato dall'orchestra del festival va ad Elisa per O forse sei tu.

Dopo la vittoria il 18enne Blanco (vero nome Riccardo Fabbriconi) corre ad abbracciare la mamma in platea. «L’abbraccio ai miei genitori è perché da piccolo li facevo dannare. Adesso abbracciarli e vederli piangere è una soddisfazione incredibile». E Mahmood spiega che il suggerimento di portare Brividi al Festival gli è arrivato direttamente da sua madre. I due sbarcheranno direttamente all’Eurovision Song Contest di Torino, dal 10 al 14 maggio. «Siamo il doppio più felici che l’Eurovision sarà in Italia – spiega Mahmood in sala stampa subito dopo la premiazione –. Lo porteremo in italiano o in inglese? Il nostro desiderio è portare la musica italiana nel mondo».

«Secondo me è un bellissimo podio perché ci sono tre generazioni. Sono felicissimo, sono venuto con questa canzone di Lorenzo che mi rappresenta - dice Gianni Morandi -. Il momento più bello è stato il duetto con Jovanotti, mi ha esaltato. Se mi ha aiutato? Mi ha aiutato già scrivendola».

Dopo il rock arrabbiato dei Måneskn che hanno trionfato l’anno scorso, al Festival 2022 è tornata in vetta la dolcezza. Non è un caso che il testa a testa dei favoriti alla vittoria della 72ª edizione del Festival di Sanremo sia tra due brani d’amore che più struggenti non si può, fra i Brividi fluidi di Mahmood & Blanco e «quella stupida voglia di vivere» di O forse sei tu di Elisa. Si tratta dello scontro tra due ex vincitori del Festival di Sanremo (con Blanco a rimorchio), due che a loro modo hanno dato, in tempi diversi, una virata musicale alla kermesse festivaliera da cui non si è più tornati indietro.

Quando la cantante di Monfalcone esordì scalza all’Ariston nel 2001 con la sua Luce, tramonti a Nord Est, la 23enne appena scoperta da Caterina Caselli lasciò tutti a bocca aperta per capacità autorale ed estensione vocale. Una cosa che metteva, e mette tuttora, i brividi con il brano in gara a Sanremo 2022, musicato da Elisa, con testo scritto insieme a Davide Petrella, che si avviluppa nelle malinconie più profonde dell’anima. Oggi a 44 anni l’emozione è ancora più forte. «Dopo due anni rinchiusa in casa per la pandemia qui all’Ariston è un po’ tutto surreale. Un palco che mi fa sempre una paura pazzesca, sono da psicologo» spiega l’artista. Anche per il milanesissimo Alessandro Mahmood, già da settimane dato per vincitore con il suo collega, l’Ariston fa sempre effetto come la prima volta. «Siamo qui per divertirci. Macché favoriti, quella volta che ho vinto non mi conosceva neanche mia zia» scherzava il cantante e autore. Quando nel 2019 venne catapultato direttamente da Sanremo Giovani con la vittoria dell’irresistibile Soldi, sfiorando pure quella all’Eurovision, non ci credeva neppure lui. Eppure fu lui ad aprire definitivamente Sanremo alla nuova scena musicale hip hop e trap, rivelandosi autore, oltreché interprete, raffinato e innovativo. Il 29enne Mahmood si abbina astutamente al 18enne Blanco (al secolo Riccardo Fabbriconi da Cavalgese della Riviera, Brescia) che può dare la spinta verso il podio per i milioni di follower e di streaming. I 12 brani del suo album Blu Celeste, del genere “rapcore” (un rap su base punk) hanno monopolizzato le classifiche per tutto il 2021. Per carità, il duetto musicalmente e vocalmente è impeccabile ed emozionante, ma l’operazione vittoria è studiata a tavolino tanto che l’elegante scrittura di Mahmood riesce a sanremizzare pure il “rapper in mutande” come appare normalmente nei suoi video. Il mito di Blanco è, a sorpresa, Adriano Celentano «perché tutto quello che canta rispecchia i miei sentimenti».

A proposito di video, quello di Brividi, in cui si amano coppie di ogni tipo e orientamento, ha raggiunto i 6 milioni di visualizzazioni, mentre il brano ha esordito ieri direttamente al primo posto della classifica Fimi dei singoli più venduti in Italia ed è numero uno su tutte le piattaforme digitali. Qualcuno ha definito Mahmood e Blanco, che nella serata delle cover hanno portato Il cielo in una stanza di Gino Paoli, gli Al Bano e Romina del terzo millennio e i duetti d’amore che hanno fatto la storia del Festival di Sanremo erano quelli tra coppie come Ron e Tosca o Baldi e Alotta. Ora sul palco dell’Ariston si gioca la carta di un altro tipo di affettività? «In Brividi, a differenza delle coppie che hanno fatto la storia del Festival, non cantiamo l’amore l’uno verso l’altro ma raccontiamo due storie d’amore diverse, attraverso le due strofe che abbiamo scritto individualmente – replicano i due artisti –. Ci siamo quindi resi conto che in realtà c’è un sentimento che ci accomuna e ci avvicina e che descriviamo nel ritornello: il senso di disagio e la paura di non riuscire a esprimerci, di sentirci inadeguati, la voglia di mettersi in gioco e rischiare, vivendo un sentimento puro e totalizzante, abbattendo barriere, in completa libertà».

L’amore in generale «che ti fa cambiare il modo di vedere la vita, di sentire le cose, di vedere il mondo, che ti amplifica tutto» è quello che canta e descrive Elisa, frutto anche della pandemia. «Questi due anni sono stati straordinari per il livello di difficoltà che abbiamo affrontato – racconta la cantautrice –, questo mi ha portato a reagire con la musica, cercando di dare il massimo. Se non ci fosse stato tutto quello che c’è stato forse non avrei fatto un doppio album e forse non sarei tornata a Sanremo».

Il brano è uno dei tasselli che vanno a comporre il nuovo album Ritorno al Futuro / Back to the Future, in uscita il 18 febbraio per Island Records, che rispecchia le sue due anime, con un disco in italiano ed uno in inglese e la partecipazione di Jovanotti, Rkomi, Elodie, Giorgia. Venticinque tracce che raccontano anche una nuova Elisa. «A differenza del passato, oggi cerco di far convivere le varie sperimentazioni». Per questo Elisa ha scelto What a Feeling da Flashdance per le cover. «Mi piace la storia del film: una ragazza che lotta per riuscire a realizzare i propri sogni. Gli stessi che ho vissuto io, che da parrucchiera di provincia sono riuscita a vivere con le mie canzoni».