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Piovono polpette 2. È un cartoon il vero cinepanettone

Alessandra De Luca mercoledì 18 dicembre 2013
Nel 2009 la storia del bizzarro inventore Flint Lockwood capace di trasformare l’acqua in cibo e di far piovere polpette, hamburger e frullati, patatine e caramelle, aveva conquistato il grande pubblico e i botteghini di tutto il mondo. Questo Natale il cartoon della Warner che arriverà nelle sale proprio il 25 dicembre, continua con una nuova avventura, Piovono polpette 2, affidato alla regia di Cody Cameron e Kris Pearn che rendendo omaggio ai monster movie e a gli spettacolari film di avventura per famiglie degli anni Ottanta, hanno realizzato un coloratissimo, frenetico film di animazione dove riconoscerete facilmente citazioni da I Goonies, Il ritorno dello Jedi, E.T. e soprattutto Jurassic Park.I due registi, che abbiamo incontrato a Torino in occasione del View Conference, sviluppando molte delle idee appena accennate nella pellicola precedente, fanno cominciare tutto poco dopo la fine del primo film: Flint crede di aver distrutto l’infernale macchina che fa piovere cibo, invece scopre che questa sta ora mescolando sull’isola di Swallow Marinata cibo e animali creando mostruosi ibridi, come Orangamberi, Torte a sonagli, Spiderburgher e Tacodrilli. Negli Usa il dibattito sul cibo, che secondo le statistiche uccide più delle armi, è assai acceso e vede tra i protagonisti anche la first lady Michelle Obama, ma non è questo per Cody e Pearn il cuore pulsante del cartoon. «È una favola per bambini, non un film politico. Se c’è una morale in questa storia – dicono – ha più a che fare con l’amicizia e gli affetti familiari, la fiducia negli altri e in se stessi, che con le insidie della cattiva alimentazione. Nel film tuttavia c’è un invito chiaro a rispettare il cibo, che non è salutare o dannoso di per sé, ma dipende sempre dall’uso che se ne fa. Nel film avrete un’immagine idealizzata del cibo che con i suoi colori vibranti vi farà venire voglia di addentarlo».Una delle fonti di ispirazione del cartoon sono le fotografie dei foodscape di Carl Warner, che realizza paesaggi con il cibo. Ma per creare le diverse combinazioni di animacibi è stato necessario partire dagli ibridi linguistici, giochi di parole più o meno traducibili in diverse le lingue, e da alimenti familiari ai quattro angoli del mondo. «Inizialmente avevamo immaginato una storia dove tutti i cibi fossero cattivi. Ma poi ci siamo detti: come può essere malvagia una fragola? E così abbiamo attribuito ai personaggi la personalità corrispondente all’idea che abbiamo di quel cibo. Ed ecco allora che hamburger e patatine diventa il nemico». È probabile che anche il personaggio di Chester V, lo scienziato idolo di Flint, vi ricorderà qualcuno. «Lo abbiamo disegnato pensando a Steve Jobs, ma il lui c’è anche un po’ del Walt Disney dei programmi scientifici, il Richard Attenborough con il pizzetto in Jurassic Parke in generale tutti quei miliardari che amano vestire casual».In attesa di vedere come sarà accolto dal pubblico italiano, vale la pena ricordare il sorprendente incasso del film negli Usa che ammonta a oltre 115 milioni di dollari. Ma come si spiega il successo dei cartoon in un periodo in cui il pubblico diserta le sale cinematografiche? «L’animazione non invecchia mai – affermano i registi – i bambini si divertono, gli adulti tornano bambini: questo è il segreto del successo di un genere che negli ultimi anni vive una nuova età dell’oro, grazie anche a una comunità di giovani animatori di talento che girano per il mondo pronti a esprimere la proprio creatività».