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Cinema. È morto a 77 anni Bruno Ganz, angelo per Wenders e maschera di Hitler

Fulvio Fulvi sabato 16 febbraio 2019

Bruno Ganz è morto la scorsa notte nella sua città natale, Zurigo, per un tumore alla gola. L'attore svizzero aveva una faccia da duro ma sul set sapeva essere anche un angelo, forse per il sottile sorriso che ne addolciva i tratti. Un angelo come quel Damiel voluto da Wenders ne Il cielo sopra Berlino, un'entità che vive sopra la capitale tedesca, vede il mondo in bianco e nero e decide di diventare umano scoprendo la bellezza dei cinque sensi e della realtà vissuta nel mondo.

Aveva 77 anni. Era stato anche un convincente, straordinario Adolf Hitler nel discusso film La caduta di Olivier Hirschbiegel, del 2004, che racconta gli ultimi giorni del Führer. Per questo ruolo ottenne la nomination all'Oscar come migliore attore protagonista. Ha recitato per Silvio Soldini in Pane e tulipani, per il quale ottenne un David di Donatello. Gran parte della carriera teatrale e cinematografica Ganz l'ha vissuta in Germania pur essendo di origini svizzere e madre italiana.

Formatosi sulle tavole dello Jungers Theater Göttingen di Brema, dove approdò nel 1962, lavorò con prestigiosi registi teatrali come Peter Stein e Peter Zadeck. Interprete tra i più intensi delle opere di Brecht, sul palcoscenico prediligeva il ruolo di Faust. Al cinema fu attore feticcio di Wim Wenders ma fu scelto anche da Jonathan Zimmermann per L'amico americano.

Nel 2013 ha interpretato papa Wojtyla nella serie televisiva The Vatican diretta da Ridley Scott. È stato anche un perfetto nonno di Heidi e il poeta Virgilio nell'horror di Lars von Trier La casa di Jack presentato lo scorso anno a Cannes e che uscirà nelle sale il prossimo 28 febbraio.