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Olimpiadi. Tre casi di doping ai Giochi. C’è anche un azzurro​

Giuliano Traini venerdì 21 febbraio 2014
Sochi scopre anche il doping. Tre gli atleti pescati dai test, fra questi anche l’italiano William Frullani, della squadra di bob, che è subito stato escluso dalla delegazione italiana. Frullani, 35 anni, gareggia per l'Arma dei carabinieri, secondo quanto si è appreso al villaggio olimpico, sarebbe incappato nella positività a causa di un integratore acquistato negli Usa via internet.
 
Sono donne, invece, gli altri due casi di positività: una sciatrice ucraina della quale non si conosce ancora il nome e la biatleta tedesca Evi Sachenbacher Stehle. La Sachenbacher aveva già avuto un piccolo precedente. Infatti, nel 2006 ad un giorno dalla cerimonia d'apertura dei Giochi di Torino l'atleta bavarese di 33 anni originaria di Traunsten, che all'epoca praticava lo sci nordico prima di passare nel 2012 al biathlon, era stata sospesa per cinque giorni dal Comitato Olimpico Internazionale dopo livelli anomali di emoglobina riscontrati ad un esame antidoping.
 
La squalifica, seppur temporanea, non le consentì di partecipare alla gara dell'inseguimento. La Sachenbacher in carriera ha conquistato ai Giochi olimpici nello sci nordico due medaglie d'oro: a Salt Lake City nel 2002, nella staffetta, e a Vancouver nel 2010, nella sprint a squadre, e tre argenti (sprint a Salt Lake City 2002, staffetta a Torino 2006 e staffetta a Vancouver 2010). ​