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Intervista. Licia Colò: «I miei viaggi su Tv2000»

Angela Calvini giovedì 4 dicembre 2014
«Non sono passata a Tv2000 per rifare il Kilimangiaro, ma per tornare alla mia idea originale di tv, che è interrattiva, ricca di verità, attenta alle differenze e umana». Licia Colò, dopo 16 anni in Rai, e un addio non proprio sereno da Raitre, è pronta a ricominciare il suo viaggio sull’emittente della Conferenza Episcopale Italiana dal 7 dicembre, giorno in cui debutterà il contenitore domenicale Il mondo insieme, in onda ogni domenica per 20 puntate dalle 15 alle 18 per parlare, appunto, di viaggi. In più, a partire da gennaio, la Colò curera una striscia quotidiana di mezz’ora dedicata ad animali e ambiente. Licia, dopo una vita in Rai, per lei sbarcare a Tv2000 sarà una nuova sfida. «Ho idee sulla tv molto chiare. La tv generalista sta avendo dei cali terribili di qualità, io stessa la guardo sempre meno. Invece a Tv2000 mi hanno accolto a braccia aperte ed ho garanzie di serietà. Il titolo Il mondo insieme rappresenta molto bene il contenuto della trasmissione, che sarà interattiva e coinvolgente. Da casa il pubblico potrà interagire attraverso i social, inviare domande, commenti, foto e filmati di viaggio. Nello studio di Gaetano Castelli, avrò il mio collaboratore storico Giuseppe Pinetti che farà da tramite con il pubblico». Non sarà semplice proporre un programma di viaggi in contemporanea col “Kilimangiaro” di Raitre ora guidato da Camila Raznovich. «Lo so, ma saremo due cose diverse. Io vorrei recuperare qualcosa di vero. L’anno scorso al Kilimangiaro avevano chiesto una svolta decisa verso l’intrattenimento. Io invece voglio tornare alle origini, ad un programma più autentico. L’impostazione dei viaggi sarà completamente diversa, racconteremo viaggi particolari, insoliti, visti anche dalla gente comune». Che taglio avranno i documentari di viaggio? «Sarà il racconto di un’emozione. Ci saranno documentari molto belli, prodotti da autori italiani molto bravi con cui ho consolidato un rapporto importante, se conta che ho iniziato questo mestiere nel 1989. A Tv2000 porto tutto il pacchetto, collaboratori compresi. Nella prima puntata proporremo un viaggio in Dankalia, una regione dell’Etiopia splendida poco battuta dal turismo. Ma anche quando proporremo mete gettonate come Mauritius o Santo Domingo, ne mostreremo gli aspetti insoliti che i percorsi turistici non conoscono. E anche il volto più drammatico, fatto di povertà, al di là delle spiagge da sogno. Per un turismo etico e nella speranza di aiutare a cambiare». A Tv2000 ritrova il suo storico direttore a Raitre, Paolo Ruffini. «Ruffini mi ha chiamato per la stima reciproca che ci lega. Non sono stata chiamata a Tv2000 perché sono l’esempio della cattolica perfetta, non mi è stato chiesto se sono stata battezzata o se sono sposata in chiesa (cosa che peraltro è vera). Ruffini mi ha chiesto di fare quello che ho sempre fatto, senza pormi alcun limite, perché si fida del mio modo di lavorare. La tv volgare, del gossip o della strumentalizzazione del corpo della donna non fa parte del mio stile. Io mi sono sempre occupata di viaggi, di solidarietà, di tutela dei deboli dando spazio a tutti e promuovendo la conoscenza e il dialogo fra le diverse popolazioni». Quali ospiti vedremo? «Avremo ospiti che racconteranno il mondo in questo modo: viaggiatori, persone speciali, gente comune ma anche biologi, antropologi e artisti internazionali racconteranno una parte di “mondo” che hanno scoperto e, a volte, che vogliono contribuire a migliorare. Nella prima puntata avremo Baba Fulgenzio, missionario in Tanzania che da anni combatte una brutta malattia ma va avanti nel suo lavoro per i poveri. Ma, sulla scia di papa Francesco che promuove l’incontro tra le religioni, avremo anche ospiti di fedi diverse, come Tara Gandhi, la nipote del mahatma. In più proporremo collegamenti da tutto il mondo, uno dei primi sarà con i Masai di Zanzibar che ci manderanno i loro filmati». La vedremo ancora viaggiare? «Ho viaggiato davvero tanto nella vita, poi ho avuto la fortuna di diventare mamma non proprio da ragazza. Se hai una figlia dopo che hai superato i 40 anni, ti ci devi dedicare. Così ho cambiato stile di vita, e ne sono pienamente soddisfatta. E ora che ha 9 anni, sta cominciando a viaggiare con me». Che cosa le ha insegnato viaggiare? «Il viaggio è fondamentale. È stata l’università della mia vita. Ti spoglia di tutte le tue certezze e ti rende più fragile, specie quando incontri il dolore e la morte. A me è capitato a 16 anni, la prima volta che sono andata a Bombay e ho visto i malati di lebbra morire per strada. A questo non ci si abitua mai, ma poi si riesce a superare, e si diventa più forti».