Agorà

Pensare con i piedi. Attenti ai «Franzosi». È loro il «primo Giroud»

Massimiliano Castellani sabato 11 giugno 2016
Attenti ai «franzosi», come li chiama il brigantesco don Bastiano (alias Flavio Bucci) nel “Marchese del Grillo”. Quando i francesi organizzano la festa del pallone in casa loro sono abituati a godersela fino in fondo. E la partenza lenta e difficoltosa, ma vincente contro la Romania con gol all’ultimo minuto conferma il corso e ricorso «franzoso». È stato così per l’Europeo del 1984 e poi al Mondiale del 1998. Voi direte, sì grazie, ma il re d’Europa allora era il vero le Roi Michel Platini, 9 gol in quel torneo e carisma da leader nato. Quanto al Mondiale del '98 vinto dai Galletti transalpini c’era il divino Zizou Zidane con la testa sulle spalle e non ancora pronto a ferire con la zuccata atomica il provocatorio Materazzi nella finale di Berlino (fuori patria e quindi persa dai francesi) del 2006. La Francia di adesso non ha certi condottieri e il dinoccolato Paul Pogba si fa anche sostituire alla prima dal tenente, ex soldatino juventino, Deschamps. Però dal cilindro del meno ricco carnet Blues escono fuori la malizia del bomber Giroud, il gioiello finale di monsieur Payet e «le je son fer». Attenti dunque ai «franzosi» anche se loro sanno bene che è solo l’inizio, anzi «ce n’est qu’un début continuons le combat».