Agorà

Televisione. Quei cartoni senza tempo

Giacomo Gambassi domenica 15 novembre 2015
La piccola entra in metropolitana con la mamma che la tiene per mano. E, appena seduta, inizia a sussurrare: «Pippi, Pippi, Pippi, che nome fa un po’ ridere.... ». Possibile che una bambina di quattro anni – ritenuta dai sociologi una “nativa digitale” – canticchi la sigla di un telefilm di quasi cinquant’anni fa e lo faccia con così tanto entusiasmo? Un serial che ha ritmi lentissimi, si affida a effetti speciali banali, parla un linguaggio non in voga. Tutti elementi che, certo, non collimano con le caratteristiche del “baby spettatore” di oggi. Eppure c’è una tv per ragazzi che è capace di essere sempreverde e che viene riproposta con successo sui canali tematici per i più piccoli. È quella di serie come Pippi Calzelungheo di cartoni animati come Heidi, I Puffi, L’ape Maia. Età media dei titoli: quaranta anni. Età media della sua attuale audience: otto. Un bello scarto.  Però sarebbe un errore considerare queste produzioni d’annata come avanzi di magazzino che le stazioni del digitale terrestre o via satellite inseriscono nella loro programmazione per riempire i vuoti a costo zero. Oppure ricondurle alla voglia di anni Settanta e Ottanta che dilaga fra i quarantenni o i cinquantenni. Si tratta, al contrario, di trasmissioni che, con la loro potenza narrativa e i loro personaggi senza tempo, fanno ancora breccia e si portano con sé ascolti di tutto rispetto. Un esempio? Nell’autunno 2012 l’edizione originale di Heidi, datata 1978, è stata uno dei cinque programmi più visti fra chi ha dai quattro ai quattordici anni. E le repliche andate in onda su Italia 1 hanno registrato picchi fino al 34% di share. Come a dire: la ragazzina delle Alpi, che corre a piedi nudi sui prati insieme con le amate caprette, conquista non solo il cuore del nonno burbero ma anche quello di intere generazioni di telespettatori. Nata dalla penna della scrittrice svizzera Johanna Spyri che ne fa l’eroina del romanzo uscito nel 1880, diventa protagonista del cartone nipponico- tedesco che in Italia va in onda per la prima volta sulla Rai nel 1978. Oggi è ancora parte dei palinsesti di Italia 1 e di Disney Junior (nei pacchetti pay di Mediaset Premium e Sky); e fino a qualche settimana fa anche di Cartoonito. Non solo. La nuova versione di Heidi viene proposta da Rai YoYo anche se lo scorso febbraio ha scatenato in Germania la protesta del pubblico perché la piccola era troppo magra e non più paffutella come nella produzione cult degli anni Settanta.  I titoli per ragazzi che non invecchiano possono sia andare in onda nella versione storica , sia essere oggetto di rifacimenti in compumenti. ter grafica. È il caso di Calimero o dell’ape Maia. Il pulcino nero, creato nel 1963 per pubblicizzare i detersivi Mira Lanza dentro Carosello, è dal 2013 al centro di oltre cento nuovi episodi dopo quelli del 1974 e del 1992. Con la sua voce malinconica e il suo uovo sulla testa, va in onda su Disney Junior e Rai YoYo che ogni giorno programma fino a dieci appunta- Sulla stessa scia c’è l’ape dai capelli ricci e biondi, tratta dal romanzo del 1912 del tedesco Waldemar Bonsels, che Italia 1 ha mandato in onda fino a poco tempo fa nella sua serie del 1975, frutto di un’intesa produttiva fra Giappone, Austria e Germania. Invece Rai YoYo sta proponendo L’ape Maia 3D, remake iberico- belga. Altri cartoni che restano sulla cresta dell’onda sono I Puffi, Holly e Benji, La Pimpa, Barbapapà o Lady Oscar. I simpatici ometti blu, inventati dal belga Peyo, che nel 1981 la casa di produzione americana Hanna- Barbera trasforma in cartone animato, possono essere ancora guardati su Italia 1 e sono terminati da poco su Cartoonito. Grazie a Boing si può assistere alle sfide calcistiche dell’attaccante Oliver Hutton e del portiere Benjamin Price – cartone giapponese del 1983 giunto nella Penisola nel 1986 su Italia 1 –, mentre La Pimpa, cagnetta a pois rossa dalle orecchie lunghe disegnata da Altan, è proposta ogni giorno da Rai YoYo e DeA Junior. Entrano nelle case delle famiglie italiane su Nick Junior le storie di Barbapapà che sul piccolo schermo compaiono nel 1971. Ed è stato inserito nei recenti palinsesti di Italia 2 il cartone Lady Oscaralla corte di Versailles prodotto in Giappone nel 1972 e finito più volte nel mirino per sequenze inappropriate che sono state anche tagliate. Poi c’è Lupin, il ladro buono che debutta in tv nel 1971 e che oggi Italia 1 manda in onda nella quarta serie ambientata in Italia.  Fa storia a sé Pippi Calzelunghe che Cartoonito ha trasmesso per tutta l’estate e DeaKids ha sempre nel suo palinsesto. La piccola funambolica dai capelli rossi che vive con il cavallo chiamato “zietto” e la scimmia “signor Nilsson” compie settanta anni. È infatti la star del romanzo della svedese Astrid Lindgren pubblicato nel 1945. Ed è svedese anche la serie tv del 1969 in cui Pippi è interpretata da Inger Nilsson, oggi attrice cinquantaseienne. In Italia sbarca sulla Rai nel 1970; poi le puntate vengono restaurate nel 2002 con tecniche digitali. E la riprova che questi titoli funzionino sempre viene anche dall’imponente mercato di gadget (dai libri al materiale per la scuola) che riempiono i reparti per bambini e che ogni anno fanno muovere centinaia di migliaia di euro.