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IL FESTIVAL DEL CINEMA. Cannes: apre Allen senza Bruni, Malick favorito

Alessandra De Luca mercoledì 11 maggio 2011
Il 64esimo Festival di Cannes comincerà solo tra qualche ora, eppure c’è già chi è pronto a scommettere che la Palma d’Oro quest’anno finirà nelle mani di Terrence Malick, regista di culto (nonostante abbia realizzato solo sei film in quarant’anni) in competizione con The Tree of Life. Interpretato da Sean Penn e Brad Pitt (anche produttore), il film, di certo il più atteso, è una storia familiare e di formazione che parla di vita e di morte, di dolore, malattia, ma anche di speranza e rinascita. Per Robert De Niro, presidente di giuria, potrebbe essere un colpo di fulmine. Staremo a vedere. Intanto stasera toccherà a Woody Allen aprire la kermesse con Midnight in Paris, commedia romantica interpretata da Owen Wilson, Marion Cottilard, Adrien Brody, Rachel McAdams e Carla Bruni (che non sarà presente alla premiere). Ma la serata inaugurale vedrà anche la consegna del premio alla carriera a Bernardo Bertolucci. Caratterizzato dalla presenza di grandissimi autori e dalla mescolanza di stili e generazioni, il Festival cercherà la riscossa dopo un 2010 piuttosto deludente, e la gara si preannuncia particolarmente dura.MORETTI E SORRENTINO IN GARA PER L’ITALIANanni Moretti, coccolato dai francesi, sarà stuzzicato dalla stampa sulla situazione politica italiana, ma dopo le critiche e le polemiche per Habemus Papam l’attenzione si sposta su This Must Be the Place di Paolo Sorrentino (dato dai bookmaker per più favorito rispetto a Moretti) con Sean Penn nei panni di una rock star sul viale del tramonto alla ricerca del nazista che perseguitò suo padre. Torna sulla Croisette anche Pedro Almodovar con La piel que abito con Antonio Banderas nei panni di un chirurgo estetico in cerca di vendetta, mentre Melancholia di Lars Von Trier, un film sulla fine del mondo, dovrebbe riscattare il regista danese dalla debacle di Anticristo. Faranno certamente discutere film come Sleeping Beauty dell’esordiente australiana Julia Leigh, storia di una prostituta di lusso (neppure Cannes può fare a meno di strategici scandali annunciati), We Need to Talk About Kevin sui genitori di un ragazzo autore di una strage a scuola e Polisse di Francoise Maiween (con Riccardo Scamarcio) che, osservando i poliziotti impegnati nella protezione civile, indaga tra i bassifondi della natura umana. DALL’IRAN DUE FILM «CLANDESTINI»I registi iraniani Jafar Panahi, condannato a sei anni di reclusione, e Mohammad Rasulof, al quale è stato vietato di realizzare film, sfidando Teheran, hanno fatto pervenire clandestinamente al festival i loro ultimi lavori che testimoniano la difficile situazione nel loro paese. Potrebbe poi infiammare la Croisette anche La conquete di Xavier Durringer (fuori competizione) che ricostruisce la campagna elettorale e la scalata all’Eliseo di Sarkozy. In concorso anche i fratelli Dardenne (già vincitori di due Palme d’Oro e altri premi) con Le gamin au vèlo su un dodicenne che cerca suo padre, Ones Upon a Time in Anatolia del turco Nuri Bilge Ceylan (autore scoperto proprio da Cannes), il finlandese Aki Kaurismaki con Le Havre, il francese Alain Cavalier con Pater, i giapponesi Naomi Kawase e Takashi Miike con Henezu No Tsuki e Hara-Kiri: Death of a Samurai che a Cannes avranno di certo un’accoglienza speciale da parte del pubblico ancora scosso dalla recente tragedia.FILM OMAGGIO A GIOVANNA D’ARCOSpettacolo e glamour sono assicurati da Pirati dei Caraibi 4  - Oltre i confini del mare e dalla presenza delle due star del film, Johnny Depp e Penelope Cruz. Musica, danza, colori ed energia arriveranno anche da The Greatest Love Story Ever Told, un film di montaggio che ripercorre il meglio della cinematografia indiana sempre più apprezzata nei festival internazionali. E fuori concorso Jody Foster riporterà con Mr. Beaver l’amico Mel Gibson sullo schermo con la storia di un uomo che sconfigge la depressione parlando attraverso un pupazzo. Nella sezione Quinzaine Alice Rohrwacher presenta la sua opera prima, Corpo celeste, e il francese Philippe Ramos  presenta con Jeanne captive la sua Giovanna d’Arco, mentre al Certain Regard ci sono Gus Van Sant con Restless, storia di adolescenti inquieti e in cerca d’amore e Bruno Dumont con Hors Satan su un miracolo che accade in un villaggio.  Una serata d’onore sarà infine dedicata a Jean Paul Belmondo, uno dei volti più celebri del cinema francese, mentre Catherine Deneuve, Chiara Mastroianni, Milos Forman sono tra le star del film di chiusura del Festival, Les Bien-aimés, di Christophe Honoré, malinconico e romantico, ambientato in epoche diverse tra Londra, Praga e Parigi.