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SOLIDARIETÀ IN MUSICA. Campovolo per l'Emilia. Ma senza tv

Massimo Gatto venerdì 13 luglio 2012
​Comincia con un silenzio che fa rumore l’avventura di «Italia Loves Emilia», il concertone pro terremotati ideato da Ligabue e altri 13 best seller della musica italiana in programma sabato 22 settembre al Campovolo reggiano. Stavolta, infatti, a «perdere le parole» non è stato solo il rocker di Correggio, ma pure i suoi sodali. Elisa, Negramaro, Litfiba, Biagio Antonacci, Claudio Baglioni, Nomadi, Jovanotti, Fiorella Mannoia, Renato Zero, Zucchero si sono trovati tutti mercoledì scorso in un resort alle porte di Reggio Emilia per fare il punto sulla situazione (come da foto-ricordo, mancavano solo Giorgia, Laura Pausini e Tiziano Ferro), ma poi alla conferenza stampa milanese di ieri hanno mandato i manager.Una scelta che ne ricorda altre del passato sempre in tema di solidarietà. Quella del 2005, ad esempio, quando molti protagonisti della tappa romana del «Live 8» una volta scesi dal palco si guardarono bene dal firmare la liberatoria per trarre dalla serata un dvd con cui raccogliere ulteriori fondi. Gli avvocati dissero no, adducendo il timore di usi impropri di audio e video incuranti che oltre Manica gente come U2, Paul McCartney, Who, Coldplay, Madonna, Pink Floyd, Elton John avesse firmato senza esitazioni.Si sa, d’altronde, che noi italiani siamo sempre un po’ speciali. Stesso discorso per «Corale Per il Popolo d’Abruzzo», il concerto organizzato a Roma da Renato Zero; tutti in scena ma niente diritti per un eventuale dvd. «Amiche per l’Abruzzo» il dvd l’ha realizzato ma ha pagato comunque un prezzo alla demagogia, rifiutando con la diretta tv dello show di San Siro pure l’opportunità di moltiplicare il risultato con le donazioni via sms. Basta chiedere a Beppe Carletti, un gigante quanto a praticità e buon senso, quanto ha reso l’abbinamento televisivo al suo «Concerto per l’Emilia» di tre settimane fa; oltre il doppio della cifra che avrebbe potuto raggiungere con i soli biglietti d’ingresso.Alla diretta (e quindi agli sms solidali) rinuncia anche «Italia Loves Emilia» che oltre agli incassi (prevendita oltre quota 30 mila) ha in programma di trarre dallo show un cd che un dvd dal vivo. Forse pure un docufilm. I fondi saranno destinati, d’intesa con il commissario straordinario Vasco Errani, alla ricostruzione di scuole. Per spronare le vendite natalizie di disco e dvd, a novembre lo spettacolo troverà spazio pure in televisione, ma con un’efficacia notevolmente affievolita rispetto alla diretta. Tutti ancora da decidere i contenuti, anche se si sa già che ad aprire la maratona saranno i Nomadi che tre settimane fa nel concerto di beneficenza del Dall’Ara s’erano accollati invece l’onere di chiudere. Ma gli artisti sembrano intenzionati a omaggiare pure Bertoli, Dalla e Pavarotti. «Sarà un’importante raccolta fondi, certo, ma ancora di più sarà un modo per ricordare le emergenze della ricostruzione quando i media non ne parleranno quasi più», spiega Ligabue via e-mail. «E soprattutto faremo sentire a chi ha perso casa o lavoro o famiglia (o tutte e tre le cose) che li stiamo pensando e cerchiamo di essergli vicini come possiamo».