Agorà

LUTTO. Addio a Enzo Jannacci cantore “dei poveri cristi”

sabato 30 marzo 2013

«Ero venuta prima e mi sembrava che mancasse qualcosa», spiega una signora prima di andarsene. Ora nella camera ardente di Enzo Janncci, accanto al feretro, ci sono anche un paio di scarpe da tennis nere. Richiamo a El purtava i scarp del tennis, una delle canzoni più celebri dell'artista scomparso venerdì sera all'età di 77 anni. Nonostante il freddo e la pioggia, da questa mattina centinaia di persone hanno voluto portare il loro saluto al grande artista. In tanti si sono messi in coda sotto la pioggia, uomini e donne di ogni età (compresa qualche famiglia con bambini). Ma soprattutto coloro che dicono «siamo stati ragazzi con le canzoni Enzo»,«Era una persona che aveva una visione poetica e surreale del mondo - ricorda Silvana Casarotto Guarnaccia, che aveva lavorato con il cantautore per le etichette Ultima Spiaggia e Dischi Ricordi -. Era imprevedibile e per questo motivo specialissimo».Messaggi, fiori, ma anche scarpe da tennis e dischi in vinile. Sono tanti e diversi i modi con cui i milanesi portano il loro saluto a Enzo Jannacci. C'e' chi sceglie i versi delle sue canzoni «ma che voglia di piangere ho...», recita un biglietto e chi lascia scritto un semplice «Ciao».Gente comune e volti noti dello spettacolo si sono messi pazientemente in coda per l'ultimo saluto al «cantautore dei poveri cristi - come lo ricorda l'attore Moni Ovadia - quello che ha cantato la bellezza malinconica degli ultimi e dei disperati». Tra gli altri Ricky Gianco, il comico Paolo Rossi (visibilmente commosso, che non ha voluto parlare con i giornalisti), l'ex sindaco di Milano Carlo Tognoli: «È scomparso un pezzo di Milano e anche della mia vita -ricorda Tognoli -. L'ho rivisto con commozione, la prima volta fu al Teatro Gerolamo per lo spettacolo "Milanin Milanon", poi in tante altre occasioni come sindaco. Andavamo anche dallo stesso barbiere».«Parlare di Enzo? È come parlare di un fratello, un fratello che è morto. Abbiamo vissuto talmente tante esperienze insieme, viaggi, cose della vita, lavoro, che per me era uno di famiglia». Aurelio Ponzoni, in arte Cochi (del celeberrimo duo Cochi e Renato), parla con commozione ma senza alcuna retorica della vita e della morte di Jannacci. Psapia: ha raccontato la Milano più vera«Oggi è una giornata tristissima per tutta Milano e per tutto il Paese. Milano piange e la pioggia simbolicamente ci fa dire che tutta la città piange», con queste parole il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ha commentato la morte di Enzo Jannacci. Un artista che, prosegue il sindaco, «con la sua ironia e le sue canzoni ha raccontato la Milano più vera». Un messaggio di cordoglio per la scomparsa del cantautore milanese anche da Roberto Maroni, presidente della Regione Lombardia che oggi ha twittato: «Addio a Enzo Jannacci, cuore e musica di Milano. Riposa in pas, cunt i tòo scarp del tenis».«Con la morte di Enzo Jannacci la cultura perde un artista straordinario e una voce capace di interpretare in maniera originale, creativa e poetica le trasformazioni dell'Italia del secondo Novecento». Così il ministro per i Beni e le Attività Culturali, Lorenzo Ornaghi, esprime il suo cordoglio per la morte di Enzo Jannacci. Ornaghi sottolinea che la «vasta e poliedrica opera» di Jannacci, «proprio perchè autenticamente popolare, è e sarà un patrimonio prezioso a cui continuare ad attingere per rafforzare l'identità più profonda del nostro Paese»Sulla rete il saluto commosso di colleghi e fanSu Facebook e Twitter sono in tanti a dedicare un pensiero al Re in scarpe da tennis.  «Addio Enzo ...... La tua musica lassù sarà ancora più originale», scrive Biagio Antonacci, sottolineandone l'unicità nel panorama musicale dell'artista milanese. Il Trio Medusa lo ricorda così: «Ho visto e sentito un Re. E adesso non c'è più. Addio a Enzo Jannacci».Jannacci viene ricordato anche da chi non fa parte del mondo della musica. Così, ad esempio, il regista Paolo Virzì: «Per spiegare che anche i milanesi hanno un anima -scrive su Twitter il regista livornese- era il primo che veniva in mente. Dovrebbero dedicargli Piazza Duomo o un intero quartiere». «Mi consola solo -gli fa eco Gabriele Muccino- immaginare Jannacci e Gaber insieme». «Caro amico, matto e geniale, quante giornate felici, quante risate - ha scritto Ornella Vanoni -. Che tempi belli abbiamo vissuto insieme. Te ne sei andato e con te se ne è andata anche una parte della mia vita».La camera ardente da domani al Dal VermeSi celebreranno nella Basilica di Sant'Ambrogio nel primo pomeriggio di martedì i funerali di Enzo Jannacci. Domani e lunedì, intanto, per consentire una più agevole visita ai milanesi, sarà allestita una nuova Camera Ardente al teatro Dal Verme, in via San Giovanni sul Muro. L'orario della visita sarà dalle 10 alle 19 in entrambi i giorni.