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I GRANDI DELLA LIRICA. Auguri Caballé, ultimo soprano del Novecento

Pierachille Dolfini mercoledì 10 aprile 2013
D'accordo. Ha fatto la storia della musica lirica del Novecento con le sue interpretazioni di Bellini, Donizetti, Verdi e Puccini. Ma la sua fortuna, la carta vincente che ha fatto conoscere il suo nome in tutto il mondo, è stata una canzone che lei, che di nome completo fa María de Montserrat Viviana Concepción Caballé i Folch, ha cantato con una star del rock come Freddie Mercury. Una canzone che porta il nome della sua città, Barcellona, dove Montserrat Caballé, come tutti la conoscono, è nata il 12 aprile del 1933. María de Montserrat, come la vergine cui è dedicato il santuario arroccato sul monte sopra la metropoli catalana. La Caballé, che venerdì compie ottant’anni, celebrò la sua città in occasione delle Olimpiadi tenute nel 1992 nel capoluogo catalano.Ma quella canzone, Barcelona, non la cantò alla cerimonia di inaugurazione dei Giochi, non volle interpretarla con nessun altro dopo la scomparsa, avvenuta qualche mese prima, del leader dei Queen. «Non abbandonerò mai l’opera: ho collaborato con diversi interpreti del panorama pop, ma questo più che nuocere alla mia immagine, credo possa dare risalto a entrambi i generi musicali, perché il pubblico ha così l’opportunità di confrontarsi con entrambi gli stili» raccontava il soprano qualche anno fa. Oggi quella che i melomani chiamano la Superba – la Divina era Maria Callas, la Stupenda Joan Sutherland, voci che già sono in cielo, a dar man forte ai cori degli angeli – ha detto addio alle scene dopo una lunghissima carriera iniziata nel 1956 quando, dopo il diploma al Conservatorio di Musica del Liceu di Barcellona, entra nella compagnia dell’Opera di Basilea: nel teatro svizzero il primo ruolo, Mimì ne La bohème di Puccini. «Se non potessi più cantare avrei l’impressione di non esistere» ha sempre sostenuto la Caballé che debutta "in casa", al Liceu, nel 1962 con Arabella di Strauss mentre il grande pubblico la scopre nel 1965 quando a New York prene di corsa il posto di Marilyn Horne nella Lucrezia Borgia di Donizetti, titolo che segnerà, nel 1970, il suo debutto da protagonista al Teatro alla Scala di Milano. In Italia la Caballé aveva però cantato la prima volta in un ruolo principale nel 1967 al Maggio musicale fiorentino interpretando Il pirata di Bellini.Arrivano i grandi teatri dal Metropolitan all’Opera di Vienna al Covent Garden di Londra dove porta le eroine del belcanto e quelle del repertorio ottocentesco diretta, tra le altre, dalle bacchette di Claudio Abbado, Riccardo Muti, Zubin Mehta. In repertorio ben 130 ruoli di novanta autori diversi: Agnese di Hohenstaufen, Maria Stuarda, Norma, Aida, Violetta, Isotta, Gioconda, Manon, Tosca e Turandot, personaggi che la Caballé interpreta accanto alle grandi voci del Novecento, quelle di Carlo Bergonzi, Luciano Pavarotti, Placido Domingo, José Carreras, Piero Cappuccilli e quelle delle colleghe Shirley Verret, Lucia Valentini Terrani, Fiorenza Cossotto e Grace Bumbry. «Comunque la famiglia conta più della musica» racconta oggi la cantante, mamma di due figli, Bernabé jr e Montserrat – anche lei fa la cantante –, avuti dal tenore Bernabé Martí, classe 1929, sposato nel 1964.​​