Agorà

Sanremo. Botta e risposta con gli alpini. E Baglioni si scusa cantando «Sul cappello»

Paolo Viana e Angela Calvini mercoledì 7 febbraio 2018

«Non sarà un raduno degli alpini» aveva detto Claudio Baglioni lunedì in conferenza stampa parlando del suo Festival di Sanremo. E la frittata nazionale è fatta: «Ringraziamo Claudio Baglioni per aver ricordato che Sanremo non è un raduno di Alpini...»: il presidente dell’Ana (Associazione Nazionale Alpini) Sebastiano Favero a Milano, durante una conferenza stampa organizzata sul servizio civile e militare obbligatorio, usa la baionetta. «Non siamo la sotto categoria di un Paese civile: le canzoni degli Alpini vengono dalla trincea e non sono adatte a Sanremo ma sono umanità vera».

Non c'è Sanremo senza polemica ma questa volta al Claudio nazionale non basterà trovare un paio di jeans a Porta Portese per metterli "al posto di questa divisa”. L’Ana non gliela fa passare, ammesso che sia una gaffe, e chiede le scuse del presentatore ricordando il grande contributo che assicura al Paese l’associazione. Matteo Salvini, presente alla conferenza, coglie al volo l’occasione: «Porterò la rivista L'alpino al direttore generale della Rai».

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Infine, colpo di scena riappacificatore: Claudio Baglioni intona "Sul cappello che noi portiamo" in sala stampa per farsi "perdonare" dagli alpini che si erano risentiti per la sua frase. "Sono disposto a mettermi una penna pure io. Ho tante divise in famiglia, Esercito e Carabinieri, mi manca quella degli alpini. Fatemi fare il servizio militare con noi" ha detto il direttore artistico oggi in sala stampa intonando canti alpini insieme a Pierfrancesco Favino.

Intervistato da Avvenire, il presidente Favero si dimostra soddisfatto delle scuse del cantautore: «Prendo atto che a Sanremo si è capito che l’associazione nazionale alpini è qualcosa di diverso da un’organizzazione che promuove raduni di ex. Il fatto che l’abbiano trasmesso alla Rai mi conforta e conforterà i nostri iscritti, che dopo le parole di Baglioni mi avevano tempestato di reazioni risentite. Ora, sta bene».