Agorà

Cinema. Avengers, il deserto dei supereroi

Umberto Folena mercoledì 22 aprile 2015
«Hanno fatto un deserto e l’hanno chiamato pace». Ecco che cosa accade a essere scienziati colti e di buone letture. Tony Stark, alias Ironman, deve aver letto Tacito. E quando attribuisce all’intelligenza artificiale Ultron una parte della sua personalità, la frase con cui Calgaco, capo dei Caledoni, liquida la “pax romana” deve apparire alla creatura “bambina” assai convincente. Infiniti lutti attendono chi a ogni costo voglia imporre la pace creando l’arma perfetta e definitiva, il difensore capace di dissuadere ogni aggressore. Così Ultron il difensore si rivela il distruttore, perché il modo più razionale per garantire la pace sulla terra è eliminare la causa prima dei conflitti: l’umanità stessa, e così sia.The Avengers: Age of Ultron, secondo film degli Avengers (vendicatori) e undicesimo dell’universo Marvel, nelle sale da oggi, ha la stessa struttura narrativa dei “cugini”: battaglia iniziale, scaramucce centrali e colossale scontro finale. Nel mezzo, a farcire i 141 minuti in 3D, le vicende della comunità degli Avengers, le schermaglie sentimentali (blande assai), il passato sempre difficile da metabolizzare, tormenti e fantasmi da esorcizzare: perché i supereroi, ormai lo sappiamo, hanno super problemi, dovuti in gran parte alla loro super responsabilità. Quando i destini del mondo intero dipendono da te, qualche sindrome da super stress è inevitabile.Prendiamo Stark-Ironman. Si capisce che sia stressato. Nel finale del primo Avengers, tre anni per noi, qualche minuto per lui, ha salvato la terra da una letale invasione aliena. Ci hanno provato, ci riproveranno: così pensa Stark. E noi avengers potremmo fallire: continua a pensare. Così crea un’Ia, l’intelligenza artificiale superpotente e superprotettiva, l’arma difensiva finale. Povero Stark: ha letto Tacito ma l’ha dimenticato (lui, non Ultron). Forse non ha visto Il dottor Stranamore, in cui i russi inventano l’arma definitiva, la “Bomba fine di mondo”, capace di assicurare una pace fondata sul terrore. Si dimenticano, tutti, che le armi sono armi e basta. Difensive, offensive... Dettagli. Ultron è onnisciente, (quasi) onnipotente ma è anche appena nato, in fondo è un bambino, e come un bambino è capace solo di ragionamenti schematici e incapace di quelle sfumature per le quali è necessaria l’esperienza maturata con l’età. Qual è la prima minaccia alla pace? L’uomo. Dunque, sterminando l’umanità la pace sarà garantita. Detto, fatto.I dettagli rovinerebbero la visione e svelarli sarebbe pura crudeltà. Per battere Ultron (James Spader, che privato della voce originale, doppiato, è irriconoscibile) ci vorrà l’incarnazione dell’Ia che da sempre fa da spalla a Stark (Robert Dowey jr), Visione (Paul Bettany, un po’ meno irriconoscibile), un po’ mamma solerte, un po’ papà protettivo. Il dialogo tra i due “bambini onnipotenti”, Ultron e Visione, è tra il cattivo e il buono, entrambi convinti di agire per il meglio, entrambi però dotati di sufficiente libero arbitrio per scegliere.Il paradosso è che quello che gli uomini tendono sempre più a negare – l’etica, la morale, la scelta tra un bene e un male distinguibili e riconoscibili – è invece il cuore delle Ia, create dall’uomo come fa ogni “creatore”, a sua immagine e somiglianza.Il secondo capitolo della saga degli Avengers è, se vogliamo, un’avventura filosofica per adulti. Se non vogliamo, è una fantasmagoria di randellate, scoppi, distruzioni per adolescenti. Con alcuni sotto-miti, come l’eterna attrazione della bella per la bestia, con Natasha Romanoff (Vedova nera, Scarlett Johansson) che s’infatua di Bruce Banner (Hulk, Mark Ruffalo), il quale però deve prima fare pace con se stesso, essendo due in contraddizione tra loro, il mite scienziato e il cieco distruttore. C’è la coscienza del gruppo, una comunità (i vendicatori) senza un vero leader. E ci sono i gemelli che si prendono cura l’uno dell’altra (Quicksilver e Scarlet Witch). Per chi saprà riconoscerli, ci sono anche il Forte di Bard e i boschi della Val d’Aosta. E, per gli irriducibili, già si sta lavorando al terzo capitolo, Infinity War, diviso in due parti. Per la prima dovremo aspettare il 2018. Intanto Age of Ultron mira a superare gli incassi del primo capitolo, un miliardo e mezzo di dollari.