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CINEMA SOCIALE. Il coraggio di Anastacia per i ragazzi

Alessandra de Luca martedì 5 marzo 2013
Ha appena annullato il nuovo tour europeo per riprendere la sua battaglia contro il cancro, già affrontato e sconfitto nel 2003, ma oggi e domani Anastacia sarà sul grande schermo in Italia con All You can Dream di Valerio Zanoli che segna il debutto come attrice della celebre cantante, nei panni di se stessa. Destinato al pubblico delle famiglie, presentato in anteprima mondiale all’ultimo Giffoni Film Festival e poi in Usa al leggendario Chinise Theatre di Hollywood lo scorso 18 febbraio, il film è la storia di un’adolescente americana, Suzie (l’attrice teatrale Hali Mason), tormentata dall’eccesso di peso e dal bullismo delle compagne di scuola. Due temi particolarmente sentiti in America, ma non solo.Nel film Suzie placa l’ansia e la mancanza di autostima con giganteschi panini grondanti colesterolo, pollo fritto e dolci, incoraggiata dalla madre altrettanto obesa e depressa dopo la morte del figlio e la separazione dal marito. Ma Suzie ha al suo fianco proprio Anastacia, la sua cantante preferita, che come un angelo custode le compare per spronarla con grinta ed entusiasmo a credere in se stessa. E stringe il cuore sentire la cantante raccontare alla giovane la propria esperienza con la malattia, mentre le ricorda che non bisogna arrendersi mai e che le sue canzoni più belle sono nate proprio in quel difficile periodo. Le cose cambiano davvero con l’arrivo in casa della nonna tutto pepe della ragazza convinta a ribaltare il proprio destino rimettendo in forma il corpo e educando quella splendida voce destinata a farle vincere un importante gara canora. Tra i giurati della competizione, manco a dirlo, proprio Anastacia, colpita dal talento di quel brutto anatroccolo trasformatosi in cigno.Al suo quarto film, Zanoli che vive negli Usa dal 1996 ed è attualmente impegnato nelle riprese del suo nuovo lavoro, un film sulla danza, conferma la sua attenzione ai temi sociali risvegliata in lui anche dall’educazione cattolica ricevuta.Al telefono dall’Arizona, ci racconta: «Mia madre ha lavorato come assistente sociale negli ospedali, sempre a contatto con la malattia. E per anni, fino alla sua morte, ha combattuto con tre diversi cancri. È quindi per renderle omaggio e per sensibilizzare l’opinione pubblica che ho realizzato il mio film, Note di speranza. L’obiettivo era continuare a fare film coniugando temi importanti e un po’ di leggerezza. Un mio amico medico all’Umberto I di Roma mi ha rivelato che l’Italia è al secondo posto nel mondo per obesità infantile e ho quindi deciso di approfondire questo argomento leggendo moltissime testimonianze che mi sono servite a costruire i miei personaggi. Io stesso – svela – , appena arrivato in America, complice una sbagliata alimentazione, ho sofferto per un certo periodo di obesità. E quando sei sovrappeso, la scuola può trasformarsi in un luogo infernale, soprattutto per una ragazza. Ma nel film si parla anche di ragazze che non mangiano per essere all’altezza delle aspettative delle madri». Coinvolgere Anastacia nel progetto è stato tutt’altro che difficile: «Mi serviva una cantante è ho pensato ad Anastacia che ha da tempo abbracciato il mondo del sociale. Ha letto la sceneggiatura e dopo solo due giorni ha accettato. Nella scena in cui parla della sua malattia Anastacia dimostra di essere una vera combattente, portatrice di valori importanti. Ora sta a tutti noi essere i suoi angeli custodi».Dopo due giorni in sala il film arriverà poi in dvd in aprile, mentre la canzone del film Make Me Belive, composta dal team milanese tOst Experience, sarà cantata in italiano con il titolo Crederai da Annalisa Minetti.