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Musica. Alessandra Amoroso: «Che felicità cantare per il Papa»

Angela Calvini domenica 18 novembre 2018

«Papa Francesco lo vedo come un nonno... L’ho incontrato una volta e non sono riuscita a spiccicare una parola: mi sono solo messa a piangere. Stavolta quando lo incontrerò, finirà che lo abbraccio ». Esplode in un sorriso irresistibile l’energetica Alessandra Amoroso, già in fibrillazione per la sua partecipazione, insieme a tanti artisti, il 15 dicembre prossimo in Aula Paolo VI al tradizionale Concerto di Natale, a favore dei progetti solidali della Fondazione Scholas Occurrentes e delle Missioni Don Bosco, che verrà trasmesso da Canale 5 la sera del 24 dicembre. Un concerto cui lei aveva già partecipato nel 2014, mentre aveva cantato nel 2015 davanti al Papa durante l’incontro con i giovani a Torino. È un periodo d’oro per la cantante leccese, ora 32enne, il cui disco di inediti 10 appena uscito per festeggiare il decennale della sua carriera iniziata partecipando ad Amici di Maria De Filippi, è balzato subito al primo posto nelle classifiche, mentre il tour partirà il 7 marzo. Un disco che sprigiona positività in ogni canzone, e valori come amicizia, fiducia, il rimanere se stessi grazie alla collaborazione di autori come Dario Faini, Roberto Casalino, Federica Abbate, Cheope. E, soprattutto, voglia di vivere e di amare, perché, come canta Alessandra l’amore è La parola chiave. Anche nella vita personale, da lei tutelata con estrema discrezione, in cui sogna un matrimonio col compagno Stefano, tra l’altro produttore dei suoi ultimi dischi, e un paio di figli, «un maschietto e una femmina. Mi sto allenando con mia nipote, me la mangio di coccole» spiega intenerita.

Alessandra, vediamo il suo progetto di vita tatuato sul braccio, che sfoggia sulla copertina dell’album.

«Sì, è un fumetto-sogno. È il percorso che vorrei: una casetta col mio compagno con un camino da cui esce solo amore, un cane e il sole del mio Salento. Poi c’è il matrimonio, avere un figlio e, infine, morire con il mio compagno. Per lui ho scritto a quattro mani con Daniele Magro Ogni santissimo giorno, parlo di come le difficoltà si possono superare nella coppia. Sono cresciuta tanto anche grazie a lui».

E in questo album lei, che è sempre così discreta, racconta molto di se stessa.

«Sentivo che avevo qualcosa da raccontare di me, del mio privato. Sono una persona che i social cerca di usarli con parsimonia mostrando cose normali, la vita quotidiana, la mia famiglia, i miei nipoti. L’ondata di successo che mi ha travolto come uno tsunami dieci anni fa appena sono uscita da Amici mi ha fatto avere tanta paura di non saperlo gestire. Ecco perché tutte le scelte più importanti le ho sempre fatte con la mia famiglia e con le mie due sorelle. A farmi da manager c’è il mio migliore amico, Giacomo, quando registro il disco ci sono anche i miei vicini che ascoltano...».

E poi c’è la Big Family, la grande famiglia dei suoi fan.

«È davvero una famiglia fatta di persone di tutte le età che io sento di amare, perché mi sono stati accanto con rispetto in questi 10 anni anche negli alti e bassi nella mia vita. La Big Family è nata sull’onda della solidarietà per Francesco, un ragazzo che oggi ha 16 anni, che ha bisogno di cure importanti, e che sosteniamo da cinque anni con i fondi del fanclub. Da un anno poi è nata la Big Family Onlus dove stiamo sviluppando anche altri progetti di solidarietà».

A proposito di famiglia, quali sono i valori che vorrebbe tramandare ai suoi figli?

«Il fatto di poter rimanere sempre se stessi e di non farsi confondere da quello che c’è intorno. Penso che l’amore e l’amicizia siano valori molto importanti, me li hanno trasmessi i miei due “grandi” genitori, che sono mio nonno e mia nonna Maria. Sulla copertina del nuovo album ho messo la loro fotografia che ho sul comodino. Ho vissuto l’infanzia con loro, a Otranto in campagna vicino al mare: vivevo la natura, andavo scalza nella terra. La nonna non aveva la lavatrice, quindi lavavamo la biancheria sull’asse di legno. Mi piace il senso del sacrificio, è molto più bello quando una cosa è sudata e non è regalata».

Dai nonni ha anche assorbito la fede?

«Da bambina dormivo appiccicata a mia nonna, nel lettone, in mezzo a lei e il nonno che oggi ha 97 anni. Nonna prendeva il rosario e dicevamo le preghiere. Ho perso mia nonna Maria da un anno, e ho perso una parte di me, Nello stesso periodo ho perso il mio cane Buddy che è stato una delle cose belle della mia vita. Può sembrare banale abbinare le due cose, ma per chi vuole bene non lo è. A loro ho dedicato il brano Il tuo ricordo. Quindi ultimamente sono andata un po’ in crisi, ma mi ritroverò subito. C’è bisogno di tempo».

Comunque l’amore resta il punto fondamentale...

«Io vivo per l’amore, sotto qualsiasi forma. Apro gli occhi la mattina e sono felice. E questo lavoro mi ha dato la possibilità di vedere situazioni davvero critiche, come quando mi è capitato di incontrare i pazienti nei reparti oncologici. Quindi apprezzo ancora di più quello che ho. Al di là del momento di crisi, so che Dio ha sempre avuto un disegno per me, e se faccio questo lavoro c’è un motivo, lo ha deciso Lui».

Come quello di dare attraverso la musica forza e coraggio, come dice un suo brano?

«Io di positività ne ho anche troppa, ma preferisco pensare che non si è cattivi fino in fondo, voglio vedere il buono nelle persone. Non sono cambiata più di tanto da quand’ero piccola. Sono scatenata, ma, ci tengo a precisarlo, non mi drogo e non ho mai fatto uso di sostanze stupefacenti».

Ora che è riconosciuta come una delle interpreti italiane più amate, ci dice quanta fatica ha fatto a scrollarsi di dosso l’etichetta di cantante da talent?

«Ce n’è voluta, anche se devo ringraziare Amici, una vera e propria accademia rigorosa in cui ti insegnavano canto, ballo, recitazione. Adesso si vuole tutto e subito. Mi rendo conto che è cambiato tanto, ci sono vari canali come YouTube o altre piattaforme dove i ragazzini postano i loro video. Tutti fanno tutto e non è detto che lo facciano bene. Senza contare la moda dei like. Ma questa è la nuova era dei social. Si stava meglio prima quando c’erano solo le cabine telefoniche...».

Lei in gara a Sanremo ci andrebbe?

«Andrei anche in gara, ma solo per il gusto di proporre un inedito. E soprattutto per far vedere il Festival a mia madre che all’Ariston non c’è mai stata».