sabato 18 maggio 2024
In occasione dell'Arena di pace, dalla scritrice e poetessa ungherese sfuggita ai campi di sterminio, il doppio regalo di un pensiero e di una poesia
undefined

undefined - Agenzia Romano Siciliani

COMMENTA E CONDIVIDI

In occasione dell’Arena di pace, Edith Bruck ci ha donato un pensiero e una poesia: eccoli.

Uccidere è un po’ morire. FERMATEVI! La vita è preziosa per ognuno ovunque sia, di qualsiasi fede e colore. La pace non sia solo una parola ma sostanza, volontà, rispetto per ogni essere umano. Alimentate quel bene che c’è in voi e lasciate morire di fame il male. Non cedete alla disumanizzazione da nessun potere, è possibile, io lo so. La pace è non odiare, dialogare. Ascoltate le vostre coscienze, non le parole del dittatore di turno!

Educazione

E se il futuro non fosse
figlio del passato e del presente?
Ma orfano, tabula rasa
Per i novi nati.
Da educarli al buono,
al bello, al rispetto
di ogni prossimo di qualsiasi etnia e fede.
Non dire mai ai propri figli
che sono i più belli
ma che tutti i bambini
sono belli.
Educarli a dividere
a scuola durante la pausa
la propria merendina
con chi non ha niente,
i giocattoli di chi ne ha tanti.
La condivisione fin da piccoli
è creatrice di pace,
di un mondo nuovo
che non è mai esistito.
Potrebbe mai essere?
Dipende solo da noi,
senza pregare Dio,
la responsabilità
di tutti i mali del mondo
è nostra.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: