“The Chosen”: Gesù riletto ai giorni nostri
mercoledì 17 aprile 2024
Gli apostoli e Maddalena, come in un reality,
si confessano guardando dritto nell’obiettivo. In realtà è un’inquadratura in soggettiva: sono visti con gli occhi di Giovanni, parlano a lui che vuole raccogliere le memorie su Gesù a partire da lontano («In principio…»), a differenza di Matteo, «che racconta solo le cose che ha visto». È un espediente decisamente interessante per fornire una possibile e credibile ipotesi sulla nascita dei Vangeli e aprire il primo degli otto episodi della seconda stagione di The Chosen (“Il Prescelto”), la serie americana di successo planetario su Gesù Cristo, nata in ambito evangelico con la consulenza di cattolici, sostenuta dai suoi fan attraverso la più grande attività di crowdfunding (raccolta di fondi) che la storia dell’intrattenimento ricordi e che Tv2000 sta mandando in onda da lunedì scorso alle 20,55 per la prima volta in chiaro su una televisione italiana dopo aver trasmesso con successo la stagione iniziale. L’espediente citato conferma la scelta di The Chosen di raccontare Gesù attraverso gli occhi di coloro che lo hanno conosciuto, ammettendo con ciò la parzialità del punto di vista, rivendicando la libertà dell’opera di finzione, compresi costumi e atteggiamenti, località e tempistiche combinate e condensate, con l’aggiunta di retroscena, personaggi e dialoghi, restando comunque sostanzialmente aderenti allo spirito del Vangelo. Va anche detto che The Chosen, al di là di qualche limite che non manca, compresa qualche «americanata», compie un’opera addirittura di esegesi creando paralleli narrativi tra l’Antico e il Nuovo Testamento. Ma quello che più colpisce è l’attualizzazione del parlato dei personaggi, il loro modo di agire, di esprimersi e di ragionare, ma anche la modernizzazione del linguaggio cinematografico, dei modi della rappresentazione, che si rifanno agli attuali criteri televisivi. © riproduzione riservata
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