Riecco Chiambretti, il format è sempre lui
giovedì 16 maggio 2024
Piero Chiambretti è un artista camaleontico. O, meglio: lui è sempre lo stesso (o almeno sembra), ma i suoi programmi cambiano pelle. Solo negli ultimi anni è passato da CR4# - La repubblica delle donne a Tiki Taka - La repubblica del pallone, a La tv dei cento e uno. Per cui dall’analisi dell’universo femminile con una carrellata di personaggi più o meno ambigui è trasmigrato al programma sportivo sul calcio per arrivare a quello con i bambini attraversando i canali Mediaset: Rete 4, Italia 1 e Canale 5. Adesso, dopo la comparsata a Rischiatutto 70 su Rai 1, ha fatto il suo ritorno a Rai 3 (il martedì in prima serata) con un nuovo programma: Donne sull’orlo di una crisi di nervi, titolo che si rifà al film di Pedro Almodóvar. Diciamo subito che pochi come Chiambretti sono capaci di tenere la scena, di infilare una battuta dietro l’altra, sia pure di buono e di cattivo gusto. Lui in tv c’è da quasi mezzo secolo e, a parte l’indiscutibile padronanza del mezzo, ogni volta trova qualcosa per stupirti, anche questo nel bene e nel male, a volte con la commistione di temi e personaggi. Di certo Donne sull’orlo di una crisi di nervi (scritto dallo stesso Chiambretti con Roberto Ebale e altri per la regia di Massimo Fusi) non è uno show di basso livello come La repubblica delle donne, dalle cui ceneri si dice sia nato: è un’altra cosa, sia pure non eccelsa e dallo scarso grado d’attrazione (poco più di 600 mila telespettatori al debutto). L’universo femminile resta al centro, ma fino a un certo punto, tanto che gli ospiti alla fine dei conti sono forse più uomini che donne. Fisso, invece, lo sguardo ironico su persone, fatti e situazioni su cui Chiambretti costruisce un varietà d’informazione (una mezza dozzina i giornalisti apparsi) e soprattutto d’intrattenimento, anche frivolo, nel quale, con la sua capacità affabulatoria, s’impone come protagonista assoluto. © riproduzione riservata
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