La doppia vita (missionaria) di Ester Palma
martedì 7 maggio 2024

Quello di Ester Palma è un interessante caso di "doppia vita" missionaria. Originaria di Granada, 48 anni, appartiene alla giovane comunità missionaria dei Servitori del Vangelo della misericordia di Dio, creata nel 2002 in seno alla Fraternità missionaria Verbum Dei (altrettanto giovane istituto spagnolo).

Formatasi a livello universitario per lavorare nelle istituzioni internazionali, ha imparato «a conoscere la Corea del Nord e la durezza della vita in questo paese», dichiara in un’intervista pubblicata sul sito delle Pontificie Opere Missionarie per la Giornata della vita consacrata 2024. «Ho capito (…) che l'amore che avevo nel cuore per la Corea del Nord era Dio che mi chiamava a dedicare tutta la mia vita a mostrare il suo amore e a condividere la sua felicità con la sua gente». Di qui l’entrata di Ester Palma nella comunità missionaria e la partenza per la Corea del Sud, dove lavora prevalentemente con i giovani sperando, un giorno, di poter fare altrettanto oltre il 38° parallelo. Vive a Daejeon, la quinta città più grande del paese.

Ester Palma

Ester Palma - Facebook

Fin qui la dimensione “fisica” della missione di Ester Palma. Ma c’è anche la dimensione digitale. Si cerca “Ester Palma”, o @EsterPalmaCorea, o anche @pobresdeyahve e la si incontra su YouTube (8mila iscritti), X/Twitter (3.500 follower), Instagram (3.400 follower) e Facebook (500 follower): tutti social sui quali si esprime in spagnolo, con qualche sottotitolo in coreano. Scopo della missione digitale: raccontare al resto del mondo come sono i cattolici in Corea (e in altri paesi dell’Estremo Oriente); ciò che Ester Palma ha fatto anche in un libro del 2022, “El catolicismo en Corea del Sur”, diffuso sia a stampa sia in ebook.

Il video di 8 minuti “10 cose geniali dei cattolici in Corea del Sud” con 24mila visualizzazioni sta sul podio dei suoi filmati più popolari. Non tutte queste “cose” appaiono caratteristiche della sola Chiesa coreana, ma almeno due sono da segnalare: il badge che ogni fedele indossa quando va a messa, così che i ministri lo possano riconoscere e chiamare per nome, e il fatto che il segretario parrocchiale abbia, tra i suoi compiti, anche quello di contare i partecipanti a ciascuna liturgia.

La decisione della Santa Sede di tenere proprio a Seoul, nel 2027, la prossima Giornata mondiale della gioventù ha moltiplicato la dedizione digitale di Ester Palma a far conoscere e amare la Chiesa coreana. Sta creando un sito, “Vamos Corea 2027”: il funzionamento è ancora incerto, ma si possono vedere almeno la pagina di iscrizione a un corso online sul cattolicesimo in Corea del Sud (costo: 15 euro), che Palma ha tenuto tra dicembre 2023 e gennaio 2024, e un’altra pagina attraverso la quale farsi mandare (questa volta gratis) 5 infografiche sullo stesso tema. Presentandole, la missionaria battezza come “K-catholic” la sua «passione»: che, dopo il K-pop, i K-dramas e il K-cine (ovvero l’affermarsi mondiale della musica leggera, delle telenovelas e dei film coreani), anche il cattolicesimo coreano, in vista della GMG, ottenga più popolarità.

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