“Il santone” funziona ma Marcorè ci manca
lunedì 22 aprile 2024
Riprendendo il discorso avviato ieri con la serie spagnola 4 mamme per un delitto su Mediaset Infinity per dire come le tv propongano sempre più spesso in anteprima o in esclusiva alcuni loro prodotti sulle rispettive piattaforme on line, segnaliamo oggi la messa in rete su RaiPlay della seconda stagione della serie nostrana Il santone, prodotta da Stand by me con Rai Fiction, senza questa volta Neri Marcorè di cui, va detto subito, si sente la mancanza, ricordando che si partiva dalla storia surreale di Enzo Baroni (Marcorè, appunto), un antennista romano di Centocelle che all’improvviso scompare per poi ripresentarsi come un santone, dispensando perle di saggezza agli abitanti del quartiere finché attira l’attenzione di un’agente televisiva (Rossella Brescia) che fiuta l’affare e lo trasforma nel «Santone di Centocello», per tutti Oscio (nome parafrasato dal fenomeno social creato dal vignettista Federico Palmaroli con il suo «Le più belle frasi di Osho»). Nella seconda stagione diventa protagonista Teresa Baroni (Carlotta Natoli), la moglie di Enzo ormai scomparso da un anno. Teresa deve vedersela però con un impostore napoletano (interpretato da Francesco Paolantoni), che si spaccia per la reincarnazione di Oscio. La serie, di fatto una commedia umana e sociale, si conferma divertente, raccontando con ironia, leggerezza e tanta romanità anche temi complessi, ma soprattutto un quartiere popolare dove accanto alle tradizioni prendono campo stili di vita e situazioni che spingono al disgregarsi della comunità. La scrittura (sono numerosi gli autori) e la regia di Laura Muscardin puntano molto sulla caratterizzazione dei personaggi. La Natoli è brava. Paolantoni è in questa fase un po’ sovraesposto essendo presente in molti altri programmi tv. E poi, come accennato, manca lo svagato e bonario personaggio nella perfetta interpretazione di Marcorè. © riproduzione riservata
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