martedì 15 gennaio 2013
«La parola di Gesù sul lettino di Freud»: ieri ("Repubblica", p. 50) Massimo Recalcati sulla nuova edizione della milanese "Et Al" di un libro di Françoise Dolto, già pubblicato da Rizzoli 30 anni fa col titolo di "Psicanalisi del Vangelo". La Dolto, scomparsa nel 1988, è stata una celebre pediatra e psicanalista, applicandosi in modo speciale alla psicanalisi dell'infanzia. A proposito, e come tra parentesi: attuali e molto istruttive, non solo in Francia, le tante pagine sulla essenzialità della polarità padre-madre per una crescita dei figli… Torno a Recalcati. Anch'io, tanti anni fa, trovai il libro molto bello e prezioso, ma leggo e a sorpresa l'entusiasmo di Recalcati trabocca. E l'«ultima ragione» di ciò è «il modo in cui Dolto ribalta le interpretazioni più canoniche delle parabole». «Prendiamo p. es. – aggiunge – quella… del buon samaritano. Dolto identifica il prossimo non con lo sventurato che chiede aiuto, ma con chi offre in modo disinteressato il suo aiuto. Strabiliante! Il prossimo è il buon samaritano!». Seguono bellissimi elogi, tutti da condividere, ma l'esempio è proprio singolare. Infatti nel Vangelo (Luca 10, 30-37) è Gesù stesso che individua il «prossimo» nel Samaritano, e la Dolto non «ribalta», ma prende sul serio il testo, manifestandone la forza rivoluzionaria. Infatti indicando come esempio di «prossimo» il Samaritano – che noi oggi chiamiamo "buono" – Gesù ribaltava davvero il rapporto tra Ebrei e Samaritani che neppure si parlavano tra loro (Gv. 4, 9), con quel che seguiva. «Strabiliante» dunque non è la bravissima Dolto, ma proprio "La parola di Gesù", e ben prima di essere (anche utilmente) filtrata "sul lettino di Freud". Grazie alla Dolto: una bella lezione…
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