Un drammone, nel vero senso della parola. La speranza per La sposa, la nuova fiction di Rai 1 in onda la domenica in prima serata, è che evolva in positivo e che inizi presto il riscatto di Maria, la giovane calabrese che nel 1967 per garantire un futuro migliore alla sua famiglia decide di accettare il matrimonio per procura con un rude agricoltore vicentino e di trasferirsi al Nord. Già a livello meteo, il trasferimento è didascalico e retorico. In men che non si dica si passa da mare, sole e caldo a pioggia, nebbia, fango e gelo. Ma soprattutto ad essere didascalicamente esasperati sono i comportamenti, le situazioni umane. La cattiveria indistinta di uomini e donne, il razzismo, il maschilismo (in particolare in Veneto, ma anche in Calabria) fa sì che certi personaggi risultino ridondanti. Ciò non toglie nulla ai buoni sentimenti, alla sensibilità, al coraggio e alla forza d'animo della protagonista, interpretata da Serena Rossi, sempre positiva nonostante le angherie che è costretta a subire. Così come non si può negare che le tematiche (emancipazione femminile, parità di genere, rispetto delle differenze socio-culturali, accoglienza e inclusione) siano attuali e la cronaca, a partire dai femminicidi, lo dimostra. Ma è il modo di rappresentarle che sembra troppo forzato, stando almeno alla prima delle tre puntate. Tra l'altro, in base ai promo e alle anteprime che ormai raccontano tutto, arriverà anche l'immancabile storia d'amore contrastata: ricomparirà il vecchio fidanzato di Maria emigrato a suo tempo in Belgio. Restiamo comunque fiduciosi, anche perché il regista Giacomo Campiotti è una garanzia: è bravo e ha all'attivo serie e film tv di valore. Il pubblico sembra comunque gradire da subito tributando un bel dato d'ascolto: quasi sei milioni di telespettatori.
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