Allegrie unilaterali, strumentalità condivisa. Severo: venerdì su "Liberazione" il compagno Bernardini bacchetta il giornale perché ha citato "l'autorevole voce del Papa" circa "l'esigenza che la comunità internazionale aiuti gli iracheni, sbarazzati da un regime oppressivo, a riprendere le redini del loro paese". Ma così, protesta il lettore, "si legittima surrettiziamente e in modo soffice l'aggressione all'Iraq"! I soliti imbrogli dei preti, che hanno torto anche quando paiono avere ragione! No: occorre lasciare libero campo alla "resistenza irachena"! "Liberazione" non commenta. In questi giorni sono impegnati forte - tre o quattro pezzi a volta più varie lettere - nella critica dell'autocritica di Bertinotti sul fallimento del comunismo stesso, e poi nella difesa dei "disobbedienti" romani "accusati di violenza": stesso numero, quasi due pagine un po' sgrammaticate - italiano e francese, nel caso - con un sorprendente sommarietto quasi comico: "Stima e solidarietà" per gli arrestati, "proseguono gli interrogatori, ma non ci sarebbero prove schiaccianti a loro carico". Insomma, le prove ci sono, ma "non schiaccianti". Bella difesa! E la strumentalità? A p. 11, trafiletto sul Papa che ha ricevuto le giunte locali. Titolo: "Difendete le scuole cattoliche"! Niente altro? No. Eppure Giovanni Paolo II aveva parlato dei diritti dei poveri, degli anziani e in particolare degli immigrati. Cancellato! E la sorpresa viene dal "Secolo d'Italia", stesso giorno, stesso argomento: "Il Papa: lottare uniti contro il terrorismo". Anche qui l'appello "per la scuola cattolica", "per la gioventù delle parrocchie" e "per la famiglia fondata sul matrimonio". Stop. Niente sugli immigrati. Argomento scottante? Si preferisce glissare"È un'epidemia: bipolare.
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