Bisogna pregare Dio e chiedere ogni giorno la grazia di capire la sua volontà, la grazia di seguirla e la grazia di compierla fino in fondo. È questo l’insegnamento ricavato da Papa Francesco dalla liturgia del giorno e spiegato all’omelia della Messa del mattino, presieduta in Casa S. Marta. Il servizio di Alessandro De Carolis per la Radio Vaticana.C’era una volta la legge fatta di prescrizioni e divieti, di sangue di tori e capri, “sacrifici antichi” che non avevano né la “forza” di “perdonare i peccati”, né di dare “giustizia”. Poi nel mondo venne Cristo e con il suo salire sulla Croce – l’atto “che una volta per sempre ci ha giustificato” – Gesù ha dimostrato quale fosse il “sacrificio” più gradito a Dio: non l’olocausto di un animale, ma l’offerta della propria volontà per fare la volontà del Padre. Volontà di Dio, strada di santità Letture e Salmo del giorno indirizzano la riflessione del Papa su uno dei fulcri della fede: l’“obbedienza alla volontà di Dio”. Questa, afferma Francesco, “è la strada della santità, del cristiano”, cioè che “il piano di Dio venga fatto”, che “la salvezza di Dio venga fatta”: “Il contrario incominciò in Paradiso, con la non obbedienza di Adamo. E quella disobbedienza ha portato il male a tutta l’umanità. E anche i peccati sono atti di non obbedire a Dio, di non fare la volontà di Dio. Invece, il Signore ci insegna che questa è la strada, non ce n’è un’altra. E incomincia con Gesù, sì, nel Cielo, nella volontà di obbedire al Padre. Ma in terra incomincia con la Madonna: lei, cosa ha detto all’Angelo? ‘Che si faccia quello che tu dici’, cioè che si faccia la volontà di Dio. E con quel ‘sì’ al Signore, il Signore ha incominciato il suo percorso fra noi”. Tante opzioni sul vassoio “Non è facile”. Questa espressione torna diverse volte sulle labbra del Papa quando parla del compiere la volontà di Dio. Non è stato facile per Gesù che, ricorda, su questo fu tentato nel deserto e anche nell’Orto degli Ulivi con lo strazio nel cuore accettò il supplizio che lo attendeva. Non fu facile per alcuni discepoli, che lo lasciarono perché non capirono cosa volesse dire “fare la volontà del Padre”. Non lo è per noi, dal momento che – nota il Papa – “ogni giorno ci presentano su un vassoio tante opzioni”. E allora, si chiede, come “faccio per fare la volontà di Dio?”. Chiedendo “la grazia” di volerla fare: “Io prego, perché il Signore mi dia la voglia di fare la sua volontà, o cerco i compromessi perché ho paura della volontà di Dio? Un’altra cosa: pregare per conoscere la volontà di Dio su di me e sulla mia vita, sulla decisione che devo prendere adesso… tante cose. Sul modo di gestire le cose… La preghiera per voler fare la volontà di Dio, e preghiera per conoscere la volontà di Dio. E quando conosco la volontà di Dio, anche la preghiera, per la terza volta: per farla. Per compiere quella volontà, che non è la mia, è quella di Lui. E non è facile”. “Volere” la volontà di Dio Dunque, riassume Francesco, “pregare per avere la voglia di seguire la volontà di Dio, pregare per conoscere la volontà di Dio e pregare – una volta conosciuta – per andare avanti con la volontà di Dio”: “Il Signore ci dia la grazia, a tutti noi, che un giorno possa dire di noi quello che ha detto di quel gruppo, di quella folla, che lo seguiva, quelli che erano seduti attorno a Lui, come abbiamo sentito nel Vangelo: ‘Ecco mia madre e i miei fratelli. Chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre”. Fare la volontà di Dio ci fa essere parte della famiglia di Gesù, ci fa madre, padre, sorella, fratello”.
Occorre pregare per avere la voglia di seguire la volontà di Dio, per conoscere la volontà di Dio e – una volta conosciuta – per andare avanti con la volontà di Dio.
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