giovedì 16 maggio 2024
I due leader hanno sottolineato la necessità di arrivare a una soluzione politica del conflitto: evitare un'ulteriore escalation. La Russia sempre più un "feudo" cinese
Il presidente cinese Xi Jinping e quello russo Vladimir Putin sfilano in Piazza Tienanmen

Il presidente cinese Xi Jinping e quello russo Vladimir Putin sfilano in Piazza Tienanmen - ANSA

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Non si può dire che il presidente cinese Xi Jinping e il “collega” russo Vladimir Putin non si conoscano bene. Tutt’altro. Nel corso delle loro presidenze (praticamente a vita), i due leader si sono incontrati ben 43 volte, omaggiandosi a vicenda in un crescendo di riconoscimenti, elogi, dichiarazioni di ammirazione reciproche verso “il caro amico”. I loro due Paesi sono “buoni vicini, buoni amici, buoni partner”, Cina e Russia sono stretti da una “partnership senza limiti”, il partenariato strategico che annoda Mosca a Pechino ha raggiunto “livelli senza precedenti”. Insomma una “gragnola” di attestazioni e viaggi: prima della visita in corso a Pechino di Putin (dove lo zar si era peraltro recato già lo scorso ottobre), Xi era volato a Mosca nel marzo 2023. Insomma, un’alleanza – parola che le due diplomazie si vietano di usare ufficialmente - che la guerra in Ucraina e l’isolamento della Russia ha cementato in maniera indissolubile.

E il “dossier” Ucraina – mentre le forze russe continuano a guadagnare terreno - non poteva non tenere banco negli incontri tra i due leader. Putin ha fatto sapere di essere “grato ai nostri amici e colleghi cinesi per le iniziative che stanno portando avanti per risolvere questo problema". Xi, a sua volta, che fu latore di un piano di pace in 12 punti respinto da Kiev e ignorato dall’Occidente, si è detto concorde nella necessità di "trovare una soluzione politica" al conflitto. La linea rossa fissata dai due leader: "Evitare un'ulteriore escalation". Alla vigilia del suo sbarco in Cina, lo stesso Putin aveva rilanciato il tema del dialogo. “Non ci siamo mai rifiutati di negoziare - ha detto lo zar in un'intervista scritta all'agenzia Xinhua -. Stiamo cercando una soluzione globale, sostenibile e giusta di questo conflitto con mezzi pacifici. Siamo aperti al dialogo sull'Ucraina, ma tali negoziati devono tenere conto degli interessi di tutti i Paesi coinvolti nel conflitto, compreso il nostro". E poi: "Lodiamo l'approccio della Cina per risolvere la crisi in Ucraina. Pechino è ben consapevole delle sue cause profonde e del significato geopolitico globale".

Xi e Putin a Pechino

Xi e Putin a Pechino - REUTERS

La visione geopolitica sottesa - ribadita dal Cremlino e rafforzata dal “partenariato strategico globale di coordinamento Cina-Russia per una nuova era" – mira alla costruzione “un ordine politico multipolare”, contrapposto a quello che si è aggrumato attorno agli Usa e che passa per l’Europa e gli alleati asiatici: “La nostra cooperazione sulle questioni internazionali - ha aggiunto il capo del Cremlino nelle battute iniziali dell’incontro con Xi - è uno dei fattori stabilizzanti sulla scena internazionale".

L'omaggio alla Russia di Pechino

L'omaggio alla Russia di Pechino - ANSA

Una cosa è certa. La polarizzazione indotta dalla crisi ucraina ha spinto sempre più la Russia nelle braccia della Cina, in un processo di “infeudamento” sempre più accentuato. Gli Usa sono pronti a imporre dazi al 100% sui veicoli elettrici di fabbricazione cinese? Putin si offre per ospitare le cause automobilistiche cinesi. L’esportazione di automobili e componenti cinesi verso la Russia è già in forte aumento, avendo raggiunto i 23 miliardi di dollari nel 2023, quasi quattro volte di più rispetto all’anno precedente. Le sanzioni contro la Russia e il blocco delle importazioni di petrolio e gas russe? Ci pensa Pechino ad acquistare a prezzi stracciati, conquistando il ruolo di principale cliente energetico di Mosca.
Il volume del greggio russo spedito in Cina è aumentato del 24% nel 2023 a quota 107,02 milioni di tonnellate, rispetto al 2022. Un salto che ha consentito alla Russia di superare l’Arabia Saudita come maggiore fornitore di petrolio greggio della Cina. Il Paese del Medio Oriente ha spedito 85,96 milioni di tonnellate di petrolio greggio alla Cina nel 2023, in calo del 2% rispetto al 2022.
La Russia rappresenta ora il 19% delle importazioni di petrolio della Cina, mentre l’Arabia Saudita rappresenta il 15%. Non solo. Il commercio complessivo tra Cina e Russia ha raggiunto un nuovo record di 240 miliardi di dollari nel 2023, in aumento del 26% rispetto all’anno precedente.

Una collaborazione a tutto campo, che entra anche nel perimetro inquietante della guerra. Gli Usa non hanno dubbi: il sostegno della Cina è indispensabile alla Russia per alimentare la sua macchina da guerra. Secondo le stime degli Stati Uniti, nel 2023 la Russia avrebbe ottenuto dalla Cina circa il 90% di tutta la microelettronica e il 70% delle macchine utensili.

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