venerdì 10 maggio 2024
Protagonisti un 75enne e la consorte 72enne. L'uomo ha confessato: non poteva più permettersi i trattamenti di dialisi renale a cui la donna era sottoposta
undefined

undefined - undefined

COMMENTA E CONDIVIDI

È una storia di ordinaria disperazione quella che arriva da Kansas City, in Missouri: Ronnie Wiggs, 75 anni, ha confessato di aver strangolato sua moglie Ellen fino a ucciderla perché non riusciva più pagare le rate dei trattamenti di dialisi renale a cui questa, 72 anni, era da tempo sottoposta. L’uomo, su cui pende adesso un’accusa di omicidio di secondo grado, ha raccontato alla polizia di aver soffocato Ellen, ricoverata al Centerpoint Medical Center, stingendogli le mani intorno al collo mentre un cuscino schiacciatogli su bocca e naso gli impediva di gridare. Ha pure ammesso di aver già provato, in passato, almeno altre due volte a toglierle la vita ma non ci era riuscito. In una di queste circostanze la donna, allora ricoverata in una struttura di riabilitazione, lo avrebbe supplicato di fermarsi.

Ai sensi della legge del Missouri, Wiggs, che al momento è in custodia cautelare, rischia tra i 10 e i 30 anni di carcere. La giudice Kyndra Stockdale, titolare del procedimento aperto al tribunale di Jackson County, dovrà decidere la pena valutando cosa, esattamente, ha spinto l’uomo a uccidere la moglie nel letto di un ospedale. Secondo gran parte della stampa locale il caso è un episodio di femminicidio maturato, purtroppo come tanti, in un ambiente familiare avvelenato dalla stanchezza, fisica ed emotiva, che accompagna la difficile gestione della malattia di un congiunto. La riflessione sui costi proibitivi dei trattamenti sanitari, indicati da Wiggs come motivo principale della sua esasperazione, è come annacquata dalla normalità di una sanità “all’americana” sempre più vorace.

Diverse ricerche accademiche hanno certificato che le spese mediche sono, negli Stati Uniti, la causa principale delle bancarotte familiari, soprattutto di quelle con disabili o malati oncologici a carico, con un’incidenza che supera il 60%. L’età media di dichiara fallimento per effetto delle parcelle di medici, ospedali e assicurazioni, poi, non arriva neppure a 50 anni: per l’esattezza, 44,9 anni. È normale che dati di questa portata alimentino stress e paura generalizzate: il timore di non potersi permettere cure adeguate toglie il sonno al 40% degli americani.

Il nodo del diritto alla salute, non a caso, è tornato al centro della campagna elettorale in vista delle presidenziali di novembre. In un nuovo video pubblicitario, diffuso mercoledì dalla macchina della propaganda democratica, l’attuale presidente Joe Biden, il candidato che sfiderà il tycoon repubblicano Donald Trump, si è presentato come il «guardiano» dell’Affordable Care Act, ovvero del cosiddetto «Obamacare», che, si sente dire, «ha abbassato i costi della sanità di milioni di dollari». La dimensione sociale della disperazione in cui potrebbe essere maturato l’omicidio di Ellie Wiggs trova conferma anche nell’iniziativa legislativa deputato democratico Ro Khanna che, proprio questa settimana, ha presentato insieme al senatore Bernie Sanders una proposta di legge, anche questa utile a fini elettorali, sulla cancellazione del debito contratto per le spese mediche. «È letteralmente un’indecenza umana che le persone in America debbano pensare solo ai debiti che contrarranno entrando al pronto soccorso», ha concluso con amarezza Khanna».

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: