giovedì 5 giugno 2014
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Vladimir Putin torna in scena per il "giorno più lungo". Il presidente della Russia, i cui rapporti con l'occidente restano tesissimi per la crisi in Ucraina, è volato in Francia per partecipare alle cerimonie di commemorazione per i settant'anni dello sbarco in Normandia. Per il capo del Cremlino, si tratta dei primi faccia a faccia con i leader occidentali dopo l'annessione della Crimea alla Russia e l'esclusione di Mosca dal G7. Così mentre da Bruxelles arrivano nuove minacce di sanzioni contro la Russia, Putin è sbarcato a Parigi dove ha esordito cenando con il presidente francese Francois Hollande, reduce da una prima cena con Barack Obama, e dove già nel pomeriggio ha incontrato il premier britannico David Cameron, a Parigi assieme alla regina Elisabetta II. Domani sarà invece il turno di una bilaterale con la cancelliera tedesca Angela Merkel, in una girandola di incontri che in effetti sembrano sottolineare il tentativo europeo di rilanciare il dialogo con il Cremlino, al di là dei moniti ispirati in sede G7 dall'amministrazione Usa. Per evitare incidenti diplomatici, Hollande si è dovuto d'altronde produrre stasera in delicato numero di equilibrismo diplomatico, organizzando due cene distinte. La prima, intorno alle 19.15, con Barack Obama in un ristorante di lusso nei pressi dell'Arco di Trionfo. La seconda con Putin, neanche due ore dopo, alle 21 all'Eliseo. Un programma che certo - scherza qualcuno - non contribuisce al peso forma del presidente francese, costretto alla fine a mangiare due volte. Ma che serve a evitare che i leader di Washington e Mosca, ai ferri corti anche per il dossier siriano, oltre che per la crisi in Ucraina, si trovino seduti allo stesso tavolo. Nel primo pomeriggio, da Bruxelles, il presidente americano non ha intanto esitato a dirsi "preoccupato" per la decisione di Parigi di confermare, almeno per ora, il contratto di vendita alla Russia di alcune navi militari Mistral. Mentre tra gli argomenti sul tavolo dell'incontro Hollande-Obama, a base di pesce e vino francese al ristorante Le Chiberta, una stella Michelin, non è mancato lo spinoso dossier legato al rischio di maxi-multa della giustizia Usa contro la banca francese Bnp-Paribas, che l'Eliseo vorrebbe evitare o almeno limitare. Ma questa intensissima vigilia del D-Day (che molti cronisti hanno ribattezzato il 'Diplomatic Day), è servita anche per altri incontri bilaterali, con il 'reprobò Putin decisamente al centro delle attenzioni. Come nel caso del faccia a faccia svoltosi all'aeroporto parigino di Roissy Charles-de Gaulle, in una saletta privata, con il premier britannico, David Cameron, primo leader occidentale a parlare a quattr'occhi con il capo del Cremlino dopo la contestata annessione della Crimea a marzo. Molto atteso tuttavia è soprattutto il colloquio che il presidente russo ha in agenda con la cancelliera tedesca Merkel, a margine delle grandi celebrazioni in Normandia, a cui sono attesi una ventina di capi di Stato e di governo, tra cui il presidente Giorgio Napolitano. Ieri, in un'intervista a Europe 1, il leader del Cremlino ha lasciato intendere di essere pronto a incontrare il nuovo presidente ucraino Petro Poroshenko, atteso anch'egli nei luoghi dello sbarco. Ma è tornato anche a fissare i suoi paletti, rispendendo per le rime a Obama e additando gli Usa come gli artefici di una vera "politica aggressiva" sullo scacchiere internazionale.
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