La bandiera russa sventola davanti alla Grande Sala del Popolo di Pechino, in occasione della visita del primo ministro russo Mikhail Mishustin lo scorso magggio - Reuters
Gli affari tra Cina e Russia non sono mai andati così bene. A giugno, secondo i dati delle dogane cinesi riportati da Reuters, gli scambi tra i due Paesi hanno raggiunto i 20,8 miliardi di dollari, il livello più elevato da febbraio 2022, cioè il mese dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.
La Russia sta vendendo alla Cina petrolio, carbone e metalli che non può più cedere alle aziende europee: il suo export verso la cina è salito del 15,7% annuo, a 11,3 miliardi di dollari (a maggio l’aumento annuo era stato del 10%). L’export di prodotti cinesi in Russia è aumentato del 90,9%, raggiungendo i 9,5 miliardi: secondo l’agenzia di analisi Autostat oggi sei dei dieci marchi di auto più acquistati in Russia sono cinesi, società come Haval, Chery e Geely hanno conquistato le quote di mercato lasciate libere dai produttori europei.
A maggio, il primo ministro russo Mikhail Mshustin ha detto di aspettarsi che gli scambi con la Cina superino i 200 miliardi di euro nel 2023, rispetto ai 190 miliardi del 2022.