venerdì 22 marzo 2024
Si stima che potrebbe ricevere 240mila euro lordi l'anno. Su questa scelta “di favore” insorgono le opposizioni. Conte (M5s): «C’è una casta che torna ai vecchi privilegi»
Renato Brunetta, presidente del Cnel

Renato Brunetta, presidente del Cnel - Ansa

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Dopo le polemiche sull’opposizione al salario minimo, torna la bufera sul Cnel, il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro. Questa volta la controversia riguarda lo stipendio di Renato Brunetta, che attualmente è insediato ai piani alti di Villa Lubin. Essendo attualmente in pensione, il presidente del Cnel non riceve alcuna retribuzione per il suo incarico, ma una disposizione inclusa nel decreto Pnrr all’esame della Camera potrebbe creare una deroga a questa disposizione. Questa norma mira a consentire all’ex ministro e agli altri consiglieri del Cnel di essere remunerati nonostante siano già in pensione. Si stima che lo stipendio potrebbe raggiungere la somma di 240mila euro lordi, il massimo previsto per la pubblica amministrazione.

Su questa scelta “di favore” insorgono le opposizioni. «Ci sono notizie sempre più sconcertanti. C’è una casta che torna ai vecchi privilegi. L’ultima notizia è che questo governo, dopo aver avuto l’appoggio del Cnel di Brunetta sul salario minimo per dire ai cittadini “continuate a rimanere sottopagati”, dice a Brunetta che l’urgenza è assicurargli un lauto stipendio. Con questo governo arriveremo a un’implosione», tuona il presidente del M5s Giuseppe Conte. Sulla questione interviene anche Nicola Fratoianni (Avs): «Oggi comprendiamo quale utilità abbia avuto il Cnel: non è riuscito a risolvere il problema degli stipendi bassi dei lavoratori, ma certamente ha dato uno stipendio. A Brunetta. Siamo tutti più sollevati». Lo segue a ruota il compagno di partito Angelo Bonelli: «Nove euro lordi all’ora erano troppi per Brunetta come salario minimo legale. Ma lui può cumulare stipendio e pensione. Deroga inaccettabile, inserita nello stesso articolo in cui il Cnel viene incluso nella cabina di regia del Pnrr». Anche Francesco Silvestri, capogruppo M5s alla Camera, parla di «stipendio di casta» e chiosa: «Bella ricompensa per colui che ha affossato le aspettative di milioni di cittadini con salari da fame. Non c’è che dire, dopo il ritorno dei vitalizi ora Giorgia Meloni lancia un altro bel messaggio al Paese».

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