Un negozio di GameStop a Los Angeles - Ansa
Può un semplice post su X (l’ex Twitter) scatenare un rialzo del 120% di un titolo a Wall Street? Evidentemente sì, considerato quel che è accaduto nelle contrattazioni di lunedì dopo il ritorno sul social network di Keith Gill, salito alle cronache nel 2021 come il Roaring Kitty dietro alla corsa dei cosiddetti “meme stock”. Ieri i titoli di GameStop, società texana che vende videogiochi nuovi e usati, hanno fatto registrare infatti un’impennata da record in poche ore nonostante i ripetuti stop alle contrattazioni, trascinandosi dietro, come tre anni fa, anche Amc e Blackberry. Dai 17,39 dollari dell’avvio di seduta, le azioni GameStop hanno raggiunto quota 36,70 dollari, per poi chiudere a quota 30,44.
Una corsa innescata da un post su X di Gill, il primo dal giugno 2021, con l'immagine di un uomo seduto proteso in avanti con in mano quello che sembra un controller per videogiochi. La speculazione è partita immediata, con i trader che hanno subito letto nell'immagine il ritorno di “Roaring Kitty”, il “gattino ruggente” diventato noto per offrire dritte ai piccoli investitori toccando due corde molto sensibili di questi tempi: guadagno facile e guerra all’élite. In un secondo post, ore dopo, c'è un breve filmato in cui afferma “Fine, I'll do it myself”, “bene, me lo faccio da solo”.
Gill incoraggiò milioni di investitori retail a investire in GameStop durante la volata dei listini azionari del 2021, spingendo il titolo della società di videogiochi fino a guadagnare il 2.000%. Una volata nello spirito di Occupy Wall Street in chiave moderna per democratizzare la finanza e contro gli hedge fund. Con l'assalto degli investitori individuali proprio i fondi speculativi registrarono pesanti perdite per aver scommesso contro GameStop ritenendola, con i suoi punti vendita fisici, obsoleta. Melvin Capital fu il simbolo del tracollo, con significative perdite che costrinsero Cital e Point72 a un'iniezione da 3 miliardi di dollari.
La corsa innescata dal ritorno di Roaring Kitty causa anche questa volta un duro colpo da un miliardo di dollari agli hedge fund con posizioni short su GameStop. Per loro si prospetta una corsa a ostacoli sui titoli “meme” in portafoglio, azioni che hanno acquisito una popolarità virale a causa dell'aumento del sentiment sui social. Il solo ritorno di Gill ha già innescato un rally inaspettato provocando ingenti perdite in una sola seduta.