venerdì 10 maggio 2024
Utilizzare l’Ia in chiave educativa: questo il progetto promosso da Avvenire di Calabria e dall’Istituto Maria Ausiliatrice. Gli studenti impegnati nel machine learning per sei app dedicate ai social
Un momento del laboratorio "Aula G" con i ragazzi delle Scuole medie dell'Istituto Maria Ausiliatrice di Reggio Calabria di Reggio Calabria

Un momento del laboratorio "Aula G" con i ragazzi delle Scuole medie dell'Istituto Maria Ausiliatrice di Reggio Calabria di Reggio Calabria - .

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Hanno tutti un’età compresa tra 11 e 13 anni, ma sanno già utilizzare le app Gpt, riescono a condurre una sessione di machine learning e realizzano bellissime immagini con i più evoluti software di intelligenza artificiale. Gli studenti delle Scuole medie dell’Istituto Maria Ausiliatrice di Reggio Calabria hanno percorso un itinerario formativo sull’Intelligenza artificiale proposto all’interno del laboratorio giornalistico “Aula G” curato dal settimanale diocesano dell'arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova, Avvenire di Calabria, dorso di Avvenire.

A gennaio era stata già rilasciata la prima App “Correttore di Bozze”. Poi, dal mese di febbraio, sono iniziate le sessioni di machine learning per addestrare sei nuove applicazioni di intelligenza artificiale: l’obiettivo perseguito è quello di supportare i giornalisti nella condivisione dei loro articoli sui social network.

A cosa servono le sei applicazioni di social mentor Gpt? Partiamo dalle prime cinque: ciascuna di esse è specializzata per condividere articoli giornalistici su un singolo social network. Nel dettaglio, sono disponibili l’app per Facebook, un’altra per Instagram, un’altra ancora per X (ex Twitter), quelle dedicata a LinkedIn e, l’ultima, progettata per creare post per Threads. Queste app social mentor Gpt (in fondo all'articolo tutti i link dove trovarle) ricevono dall’utente il link di un articolo e automaticamente preparano quattro bozze di condivisione per il social per il quale sono programmate (solo l’app per LinkedIn prepara due bozze invece di quattro).

La sesta app Gpt, denominata "Social mentor one", è la sintesi delle prime cinque. Questa, infatti, non prepara quattro bozze per lo stesso social, ma prepara una sola proposta di post per ogni social (Facebook, Instagram, X, LinkedIn e Threads). Proprio Social mentor one Gpt è stata l’ultima app approvata dalle giovani promesse dell’Istituto Maria Ausiliatrice: l’ultima sessione di machine learning si è svolta il 7 maggio scorso.

Le prime app erano state già presentate pubblicamente il primo marzo scorso dalle alunne Gaia e Rebecca (13 anni), in occasione della relazione sulla transizione digitale tenuta dal direttore di Avvenire, Marco Girardo, durante un evento formativo organizzato dall'arcidiocesi di Reggio Calabria in collaborazione con l'Ordine dei giornalisti della Calabria.

Il laboratorio "Aula G" ha suscitato l'interesse di tutti gli studenti e dei loro genitori (alcuni hanno chiesto anche di partecipare alle sessioni di machine learning con i propri figli). Per questo motivo le attività educative portate avanti attraverso l'uso dell'Intelligenza artificiale non si fermeranno con la chiusura dell'anno scolastico, ma andranno avanti anche in occasione dell'Estate ragazzi, fino al 20 luglio.

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L’arcivescovo Morrone ha espresso la prospettiva pastorale di questa iniziativa: «Con l'Intelligenza artificiale siamo decisamente entrati in un mondo nuovo, quasi un nuovo continente, pieno di opportunità e anche d'incognite così come già è accaduto in alcuni passaggi critici ma decisivi per il cammino dell'umanità. Siamo chiamati con intelligenza critica ad abitare questi nuovi territori prestando la giusta attenzione a ciò che è già in atto, ma contribuendo al loro sviluppo con i nostri contenuti e la nostra presenza». L’esserci della Chiesa, continua Morrone, «è necessario per indirizzare e per orientare le nuove generazioni che sono già dentro, mentre noi boomer siamo rimasti un po’ fuori. Questa è una grande sfida, una grande opportunità in cui il pensiero viene provocato: affrontiamola insieme. Si tratta di pensare diversamente, in modo altro, ma con istanze antropologiche ed etiche che per noi cristiani sono fondamentali. È un modo con cui possiamo portare in queste nuove agorà l’eterno Vangelo che in sostanza è la promozione dell’umano in tutti i sensi».

La preside della Scuola Maria Ausiliatrice, suor Maria Ausilia Chiellino, che è anche psicologa clinica e responsabile del Servizio tutela minori dell'arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova, ha sottolineato «come questa attività didattica realizzata con Avvenire di Calabria non solo forma nuove competenze, ma fornisce anche tutti gli elementi necessari per distinguere ciò che è vero da ciò che è falso. I nostri alunni hanno tutto ciò che serve per "riconoscere" contenuti (testi, foto, video) generati con l'Ai, anche questa è prevenzione di uso distorto dell'intelligenza artificiale e, più in generale, è un servizio di tutela nei confronti del minore e della propria famiglia».

Il direttore di Avvenire di Calabria, Davide Imeneo, ha specificato come questa attività «si inserisce pienamente nella tematica scelta dal Papa per la giornata mondiale delle comunicazioni sociali che si celebra domenica 12 maggio: "Intelligenza artificiale e sapienza del cuore: per una comunicazione pienamente umana". Le attività del laboratorio Aula G sono finalizzate a sviluppare un uso pienamente umano dell'Intelligenza artificiale: i ragazzi sono invitati a collaborare per superare i problemi che sorgono durante le sessioni di machine learning. Hanno appreso come sfruttare appieno le potenzialità dell'Ai e sanno come utilizzare le Intelligenze artificiali in chiave propositiva». La fase di programmazione delle applicazioni è stata curata proprio dal direttore del settimanale diocesano della Chiesa reggina: «L’arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova - racconta Imeneo - ha accolto l’invito del Papa contenuto nel messaggio per la Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali: “I sistemi di intelligenza artificiale possono facilitare lo scambio di informazioni tra generazioni diverse”. Durante la programmazione delle App - continua il sacerdote - abbiamo assistito a questo "scambio tra generazioni diverse", dove, però, non sono stati gli adulti a “insegnare", ma i più giovani: il nostro obiettivo è crescere insieme, favorendo un approccio costruttivo alle Intelligenze artificiali».

Le applicazioni sono già disponibili sullo store di OpenAi e girano su ChatGpt 4, sono state messe gratuitamente a disposizione della comunità digitale. Sono: Social Mentor Gpt per Facebook; Social Mentor Gpt per Instagram; Social Mentor Gpt per X; Social Mentor Gpt per LinkedIn; Social Mentor Gpt per Threads; Social Mentor Gpt One.

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