Il presepe dedicato a Willy accanto al murale che lo ritrae - Avvenire
È un Natale per forza di cose diverso dal solito anche a Paliano. Anzi, no: è un Natale nel segno della diversità che si fa ricchezza, perché è proprio questo il segno che qui hanno voluto dare al ricordo di Willy Duarte, il giovane massacrato e ucciso il 6 settembre scorso a Colleferro e che in questo borgo della Ciociaria viveva con la sua famiglia, originaria di Capoverde.
Sotto il volto sorridente di Willy, che campeggia nel grande murale realizzato dallo street artist Ozmo al centro del paese, da alcuni giorni è comparso infatti un enorme presepe: statue in legno ad altezza naturale e un Gesù Bambino di colore.
Il presepe è stato benedetto il 24 dicembre dal parroco di Paliano, don Paolo Baldo, alla presenza dei familiari di Willy, degli amministratori comunali e dei ragazzi che l’hanno realizzato, ovvero gli ospiti della struttura residenziale socio-riabilitativa Casa Johnny & Mary, 20 giovani in fase di stabilizzazione della patologia psichiatrica.
E l’idea di questo presepe dedicato a Willy è venuta proprio a loro, come spiega Enzo Prisco, responsabile della casa: «All’inizio avevamo pensato di sistemarlo in una delle nostre strutture, ma poi abbiamo voluto seguire quella che è la nostra intuizione. far sì che i ragazzi continuino ad integrarsi con il territorio. Alcuni di noi conoscevano Willy come ci si conosce un po’ tutti in un paese e, per tanti aspetti, la sua storia è simile a quella dei nostri ragazzi, anche per questo abbiamo pensato al Gesù nero. Certo, potrebbe sembrare una cosa banale, ma per noi rappresenta il desiderio di far venire fuori la diversità. Che poi, a ben guardare, i diversi siamo noi... noi che con loro ci costruiamo anche il futuro, compresi stipendi e gratificazioni varie, mentre a guadagnarci dovrebbero essere loro, i nostri ragazzi. E così cerchiamo di capovolgere questo paradigma, anche attraverso un presepe che ricordi Willy».
La collocazione del grande presepe ha trovato subito d’accordo il Comune: «È un messaggio profondo e intenso quello che arriva dal presepe dei ragazzi di Casa Johnny e Mary – sottolinea Valentina Adiutori, vicesindaco di Paliano – e credo rappresenti al meglio l’omaggio al sacrificio di Willy, oltre a mettere in evidenza quello della diversità che è un valore, un modo per comprendere e accettare l’altro. Per questo a Willy abbiamo voluto intitolare anche il parco comunale nella zona dei Cappuccini, luogo di ritrovo dei nostri giovani, di tanti amici di Willy».
Il segno forte di un presepe è stato quello che anche Mauro Parmeggiani, vescovo di Tivoli-Palestrina nella cui diocesi ricade Paliano, ha voluto come dono consegnato nelle mani della signora Lucia, l’adorata mamma di Willy: qualche giorno fa, al termine della Messa per la festa patronale di Sant’Andrea, il presule l’ha incontrata per un colloquio lontano dai riflettori, secondo una linea di riservatezza seguita fin dall’inizio di questa vicenda anche dal parroco don Paolo Baldo.
Segni come quello della grande Croce della misericordia, realizzata dagli ospiti del carcere di Paliano, donata a papa Francesco nel settembre del 2019 e poi portata in pellegrinaggio in tutte le carceri italiane. Come un segno di misericordia era stato quello che lo stesso papa Francesco aveva voluto lasciare proprio nel carcere di Paliano, lavando i piedi ai detenuti nella Coena Domini della Pasqua di tre anni fa.
E in queste campagne, a poca distanza dal presepe con il Gesù nero e non lontano dall’abitazione di Willy, ecco l’altro segno dell’antico casale con vicino una chiesetta dove Maria Goretti, la santa bambina uccisa a 12 anni perdonando l’assassino che infieriva su di lei, trascorse i primi anni della sua fanciullezza assieme ai genitori, prima di trasferirsi nell’Agro Pontino a cercare un po’ di terra da coltivare.