giovedì 21 marzo 2024
Il capo dello Stato sottolinea l'importanza di non voltarsi dall'altra parte davanti ai soprusi, perchè così si contribuisce a sconfiggerle. Oltre 100mila persone alla marcia Libera-Avviso Pubblico
Mattarella: lotta alle mafie dovere di chi ama la Repubblica

Agenzia Romano Siciliani

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«Quando non ci si volta dall’altra parte davanti ai soprusi, in realtà si contribuisce alla lotta contro le mafie, mafie che sono «una zavorra per l’Italia». Ed è dovere di chi ama la Repubblica dare questo contributo per un futuro migliore. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in un messaggio nella giornata della Memoria dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie – quest’anno nella lista dei nomi letti da Libera ne compaiono 12 in più di cui si è venuti a conoscenza grazie alle segnalazioni dei cittadini – sottolinea come sia necessario impegnarsi su questo fronte, visto che «l'indifferenza e la rassegnazione giovano sempre ai gruppi criminali».

Quando difendiamo la dignità di essere cittadini liberi, quando ci ribelliamo alle violenze e alle ingiustizie, ricorda infatti, «quando davanti ai soprusi non ci voltiamo dall'altra parte, contribuiamo alla lotta contro le mafie». La lettura dei nomi delle innocenti vittime delle mafie è «atto che ci ricongiunge a quanti hanno pagato con la vita la disumanità mafiosa – dice il capo dello Stato - e segno di vicinanza alle loro famiglie e, al contempo, espressione forte, collettiva, di quel desiderio di giustizia che costituisce l'energia vitale di una democrazia».

Anche le istituzioni, inoltre, sono chiamate a fare il loro dovere per contrastare, su ogni piano, le organizzazioni del crimine e «l'azione dei cittadini e delle forze sociali è coessenziale per costruire e diffondere la cultura della legalità e della libertà. Le mafie sono una pesante zavorra per l'Italia, insinuate come sono in ogni attività illegale dei traffici criminali». Questa giornata insomma, conclude Mattarella, ricorda a tutti che «la lotta alle mafie è compito e dovere di tutti coloro che amano la Repubblica e intendono renderne migliore il futuro».

La marcia a Roma

Sono state oltre 100mila le persone che questa mattina hanno partecipato alla marcia, organizzata al centro di Roma da Libera e Avviso Pubblico per la XXIX Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Una marcia che si è mossa poco dopo le 9 da piazza dell’Esquilino fino al Circo Massimo, dove dal palco sono risuonati i nomi delle vittime delle mafie: ben 1081 nomi di innocenti che ripercorrono tutta la storia d'Italia, dall'Unità fino all'anno scorso. In totale, le donne vittime della violenza mafiosa sono 134. «È un guaio la modifica della legge 185, una legge approvata nel 1990, firmata da tantissime associazioni – ha detto il fondatore di Libera don Luigi Ciotti - Ci sono momenti in cui parlare diventa un obbligo morale e una responsabilità civile, è in gioco la pace».

Nel corso della manifestazione hanno preso la parola sia i parenti delle vittime che i rappresentanti delle istituzioni. «Il no alle mafie deve essere indistintamente per tutti e in tutti i livelli, dai ragazzi, ai più giovani che stanno sfilando in questo corteo ai familiari delle vittime alle istituzioni», ha detto Chiara Colosimo, presidente della commissione parlamentare Antimafia. Al corteo anche la segretaria dem Elly Schlein che ha assicurato che «il Pd continuerà nel suo impegno costante nella lotta alle mafie». Il presidente dei pentastellati Giuseppe Conte invece ha voluto anche rimarcare l’assenza della gran parte dei membri del governo: «Siamo qui oggi a rendere una testimonianza forte, determinata e convinta. Il contrasto delle mafie deve impegnarci tutti ogni giorno».

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