giovedì 4 aprile 2024
La procura ipotizza un'associazione finalizzata alla corruzione elettorale che avrebbe permesso di comprare voti, al prezzo di 50 euro l'uno, alle elezioni amministrative in due comuni del barese.
L'assessore regionale Maurodinoia dimessasi

L'assessore regionale Maurodinoia dimessasi - Ansa

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Un altro terremoto politico in Puglia. Dopo il caso Decaro, oggi ha rassegnato le dimissioni l'assessora ai trasporti della Regione Puglia, Anita Maurodinoia. Dimissioni che il presidente Michele Emiliano ha accettato. Maurodinoia si è dimessa anche dal Pd e ora la segretaria dem Elly Schlein precisa che il partito non accetta voti sporchi. L'assessora, eletta con la lista Sud al Centro, è indagata nell'inchiesta della procura di Bari per corruzione elettorale che ha portato a dieci misure cautelari, tra cui l'arresto del marito Alessandro Cataldo, responsabile del movimento Sud al Centro.

Secondo l'impostazione accusatoria Cataldo attraverso un'associazione che riusciva a canalizzare le preferenze, avrebbe acquisito illecitamente voti nello svolgimento delle consultazioni nel Comune di Triggiano nel 2021 a favore del sindaco Antonio Donatelli, rieletto, ma oggi sottoposto ai domiciliari. Nell'inchiesta gli indagati sono in tutto circa 70.

L’inchiesta

La procura ipotizza un'associazione finalizzata alla corruzione elettorale che avrebbe permesso di comprare voti, anche al prezzo di 50 euro l'uno, alle elezioni amministrative del 20 e 21 settembre 2020 nel comune di Grumo Appula, e del 3 e 4 ottobre 2021 nel comune di Triggiano, in provincia di Bari. Le preferenze sarebbero state condizionate in diverse modalità (soldi o beni materiali) e chi accettava l'accordo avrebbe dovuto consegnare copia dei propri documenti d'identità e della scheda elettorale per un preciso conteggio dei voti sezione per sezione. La verifica veniva effettuata nel corso delle operazioni di spoglio dove vari gregari degli organizzatori - che stazionavano stabilmente nei pressi delle sezioni loro assegnate - verificavano se le persone si fossero effettivamente recate al voto. Inoltre, all'atto dello spoglio, controllavano l'effettiva corrispondenza dei voti acquistati.

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