mercoledì 7 maggio 2014
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Cento posti per i profughi siriani a Milano. Li mettono a disposizione Caritas Ambrosiana e Cooperativa Farsi Prossimo per contribuire a dare una risposta a un’emergenza che cresce. Lunedì 12 maggio aprirà, infatti, un nuovo centro. Accoglierà parte delle nuova ondata di profughi provenienti dal Paese mediorientale, che in questi giorni sta mettendo in crisi il sistema di accoglienza milanese. Milano, infatti, è un punto di snodo strategico per chi cerca una nuova possibilità di vita in Europa. I siriani in particolare si dirigono verso Germania e Svezia. Il nuovo centro è stato realizzato in un'ala dismessa di Casa Nazareth in via Padre Carlo Salerio 51 a Milano, un polo della solidarietà di proprietà della Suore della Riparazione. L'istituto religioso ha ceduto l'immobile in comodato d'uso per sette anni a Cooperativa Farsi Prossimo, promossa da Caritas Ambrosiana, che ha ristrutturato l'edificio convertendolo in un moderno centro di accoglienza che sarà, in particolare, destinato a nuclei familiari. Ci sarà anche un'equipe multidisciplinare che offrirà agli ospiti anche un servizio di accompagnamento sociale. Terminata l'emergenza siriana, il centro sarà messo a disposizione per far fronte ai bisogni abitativi di altre categorie sociali deboli. “La situazione dei siriani – spiega don Roberto Davanzo, direttore di Caritas Ambrosiana - continua a rimanere molto intricata. Auspichiamo che la politica finalmente trovi una soluzione giuridica che consenta a questi nuovi profughi di trovare accoglienza e rifugio dove vogliono. Nel frattempo però non possiamo rimanere indifferenti di fronte alla sofferenza di intere famiglie che per mettersi in salvo dalla guerra hanno lasciato le loro case e ora si trovano senza nulla, costrette a dormire con bambini piccoli in strada, sui gradoni della stazione”. Dall'inizio dell'emergenza, Caritas Ambrosiana e la Cooperativa Farsi Prossimo hanno dato ospitalità a 1800 persone nei centri di accoglienza, prima, in via Novara, poi di via Fratelli Zoia, ed infine in via Monluè. Gli ospiti in genere rimangono per qualche giorno e poi proseguono il viaggio verso il Nord Europa. Per il 30% sono bambini. Nei mesi scorsi Caritas Ambrosiana, accogliendo una precisa richiesta della Caritas giordana, ha contribuito ad aprire un centro d'ascolto provvisto di ambulatorio ad Al Mafraq in Giordania, a dieci chilometri dal confine con la Siria, ospitato dalla locale parrocchia cattolica. Il poliambulatorio, allestito in un prefabbricato di circa 80 metri quadri, cerca di dare una prima risposta ai bisogni più immediati dei rifugiati che non hanno trovato ospitalità nel vicino campo dell'Onu, con particolare attenzione per donne, bambini e anziani, offrendo assistenza medica e, soprattutto, redigendo cartelle cliniche per il successivo ricovero in strutture ospedaliere più idonee.

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