mercoledì 4 maggio 2016
La Commissione europea ha autorizzato per altri 6 mesi l'estensione dei controlli alle frontiere esterne per 5 Paesi membri. Non si parla del Brennero, ma Vienna insiste. Renzi: pura propaganda.
Profughi, «controlli, ma non al Brennero»
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Almeno per altri 6 mesi estensione dei controlli ai confini per 5 Paesi europei. In altre parole non verrà ripristinato Schenghen e di conseguenza non sarà possibile circolare liberamente in tutta Europa. Via libera, inoltre, alla liberalizzazione dei visti per la Turchia.La Commissione europea ha preso alcune decisioni sul tema dei profughi e la loro accoglienza: la prima proposta riguarda l'estensione dei controlli alle frontiere esterne per 5 Paesi membri. Si tratta di Germania, Austria, Svezia, Danimarca e Norvegia, tutti Stati che hanno deciso nei mesi scorsi di sospendere Schengen per limitare gli arrivi di profughi entrati dalle frontiere «porose» della Grecia. La regola riguarda l'articolo 29 del codice frontiere Schengen (precedentemente articolo 26) e concede agli Stati membri di mantenere i controlli per un massimo di due anni (tramite un periodo di sospensione di 6 mesi prorogabile non più di tre volte). Che la gestione greca dei confini fosse a dir poco problematica lo aveva constatato la stessa Commissione europea che, in linea con le regole Schengen, ha lasciato ad Atene 90 giorni di tempo per rimediare alle «gravi carenze» riscontrate nella gestione di flussi di profughi. Il periodo scadrà la prossima settimana ma la situazione sembra ancora lontana dall'essere risolta. Dunque la Commissione non ha potuto fare altro che autorizzare gli Stati membri a tutelarsi, mantenendo i controlli alle frontiere interne. La proposta della Commissione europea che autorizza 5 Stati membri ai controlli alla frontiere deve essere approvata dal Consiglio europeo. «Il nostro obiettivo è tornare a normalizzare la situazione ed eliminare i controlli interni il prima possibile», assicura il commissario europeo all'Immigrazione, Dimitris Avramopoulos, secondo cui però «per salvaguardare Schengen dobbiamo fare qualche passo intermedio». «La Grecia ha fatto progressi significativi negli ultimi mesi e nelle ultime settimane ma non tutte le carenze sono state adeguatamente e completamente affrontate nel periodo limite» di tre mesi, ha motivato così la decisione Avramopoulos. In particolare, «il numero elevato di migranti ancora in Grecia e lungo rotta dei Balcani crea il rischio di movimenti secondari», specifica il commissario. La liberalizzazione dei visti per i turchi nell'area Ue La Commissione europea raccomanda a Consiglio e Parlamento Ue la liberalizzazione dei visti per i cittadini turchi nell'area Schengen. L'abolizione dei visti è uno dei punti più controversi dell'intesa tra i 28 e la Turchia, per ridurre gli sbarchi dei migranti in Grecia. Ad Ankara restano cinque criteri da soddisfare, da qui a fine giugno. I cittadini turchi potranno entrare solo con i passaporti biometrici. Lo ha detto il vicepresidente vicario della Commissione Ue Frans Timmermans. Quello dell'abolizione dei visti è uno dei punti più controversi dell'intesa tra i 28 e la Turchia, per ridurre gli sbarchi dei migranti in Grecia. Il Brennero non tra i confini dove sono stati autorizzati i controlli La decisione riguarda confini specifici. La Danimarca potrà continuare ad effettuare controlli al confine con la Germania, la Svezia in alcuni porti e sul ponte Oresund e la Norvegia nei porti che collegano il paese con Danimarca, Svezia e Germania. La Germania potrà mantenere i controlli alla frontiera con l'Austria, Vienna potrà mantenere quelli al confine con la Slovenia e l'Ungheria. Da notare che non si parla della frontiera con l'Italia e che il tema Brennero non ha nulla a che vedere con la faccenda. Ciononostante Vienna insiste sul voler introdurre controlli al Brennero qualora dovessero aumentare i flussi di profughi. La posizione è stata ribadita dal ministero dell'Interno austriaco - stando a quanto ha riferito l'agenzia Apa, e la Commissione Ue, consultata in merito, ha ribadito che eventuali controlli andrebbero comunque comunicati ai sensi dell'accordo di Schengen e che verrebbero poi analizzati in merito alla loro necessità e proporzionalità.iaDall'Italia è stato il presidente del Consiglio, Matteo Renzi a bollare la barriera anti immigrati al valico del Brennero come un'azione di «propaganda», oltre che «un'operazione pericolosa che gioca con la paura». Renzi ha ricordato che qualora Vienna passasse all'azione, l'Italia si aspetta un intervento da parte dell'Europa.

 Quattro paesi Europa est contestano multe  Quattro paesi dell'Europa dell'Est contestano il sistema delle multe previsto dalla Commissione Ue contro gli stati che si rifiutano di accettare la propria quota di migranti. I quattro paesi sono: Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia e Slovacchia. Per il ministro degli esteri ceco Lubomir Zaoralek la proposta di Bruxelles è "una spiacevole sorpresa".​

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