lunedì 7 maggio 2012
Le associazioni: «Ci sono persone in stato vegetativo che non hanno gli ausili necessari. E i politici buttano i soldi così».
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​«Siamo indignati», protesta Giancarlo Pivetta, di Pordenone, papà di Alex, in stato vegetativo persistente. «I politici dovranno rendere conto dei soldi buttati in questo modo», incalza Nadia Scotti, di Gorizia, presidente dell’associazione “Oltre per rivivere”. A suscitare la loro collera è la decisione della “Film commission” del Friuli Venezia Giulia di concedere il massimo dei finanziamenti disponibili, 150 mila euro, al film di Marco Bellocchio La bella addormentata, ispirato alla storia di Eluana Englaro, portata a morire a “La Quiete” di Udine, ormai più di tre anni fa. Il provvedimento è definitivo, non passerà al vaglio della Giunta regionale. In questo la Commissione di fatto bypassa l’ordine del giorno bipartisan del Consiglio regionale, votato il 20 dicembre scorso, che impegnava espressamente la Giunta a non concedere alcun finanziamento al film «al fine esclusivo di non strumentalizzare una drammatica vicenda umana, il cui epilogo ha profondamente scosso e diviso l’opinione pubblica nazionale e regionale», come spiega Edoardo Sasco, capogruppo Udc in Consiglio. Trattandosi di una direttiva, la Giunta e per essa l’Assessore competente, quello delle Attività produttive, la leghista Federica Seganti, avrebbe dovuto sospendere momentaneamente i finanziamenti alla Film commission, per dar luogo alle modifiche di legge e di regolamento. Questo non è avvenuto e, di conseguenza, in via amministrativa si è ritenuto di concedere il contributo. Amarezza, anzi, diciamolo pure, rabbia da parte delle 120 famiglie che in Friuli Venezia Giulia condividono la quotidianità con un congiunto in stato vegetativo. «Ci sono persone in stato vegetativo (e non) che non riescono nemmeno ad avere dalle istituzioni gli ausili che servono per vivere dignitosamente la propria condizione – rileva Pivetta – ma i soldi per finanziare un film sulla morte si trovano». La scelta della Film commission è avvenuta su parametri che hanno preso in considerazione il valore artistico dell’opera e la promozione dell’immagine del Friuli Venezia Giulia a fini turistici. La signora Scotti ironizza. «Pensavo, da rappresentante di 120 famiglie e da madre di un figlio in stato vegetativo persistente, che sarebbe stata data priorità alla sanità, in un momento di crisi come questo, e di conseguenti tagli al welfare». Pietro Fontanini, segretario regionale della Lega Nord, partito che fa parte della maggioranza, assicura che raccoglierà la loro voce e la rilancerà come ipoteca sulle prossime decisioni della giunta regionale. Altrettanto farà l’Udc, che pure fa parte dell’alleanza di governo. Il segretario regionale Leonardo Zappalà ricorda che la decisione della Film commission disattende anzitutto il desiderio delle associazioni dei familiari che «avevano chiesto di destinare la somma alla realizzazione di iniziative di assistenza a favore dei pazienti in stato vegetativo e che si vedono mortificate nella loro quotidiana lotta per il riconoscimento di elementari diritti». L’eventuale finanziamento costituirebbe inoltre «un ulteriore negativo esempio di disinvolto uso del pubblico denaro a fini ideologici», in un momento in cui il Paese e la regione stessa sono chiamati a fare enormi sacrifici. Non solo la scelta «offende» il consiglio regionale che, a larga maggioranza, si era opposto al progetto di finanziamento, «dimostrando il prevalere della burocrazia sulla rappresentanza democratica». La natura ideologica della scelta traspare anche nella decisione di concedere il massimo finanziamento possibile e di utilizzare una sorta di corsia preferenziale per il progetto, scavalcando di fatto altri richiedenti.
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