mercoledì 14 settembre 2016
Alle elementari di Trasquera, al confine tra Piemonte e Svizzera, una allieva. Che sogna di fare la cuoca e studia l'inglese collegata a una classe britannica. Il sindaco: «Spreco? Per noi è un investimento». Viviana Daloiso
A Trasquera la scuola ha un solo alunno: Ingrid
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La parola spreco, a Trasquera, 1.100 metri sopra il resto del mondo, è bandita. «Non voglio sentirne parlare», ripete il sindaco Arturo Lincio alle troupe di giornalisti che affollano la piazzetta ordinata del paese.

Frontiera tra Piemonte e Svizzera, ultimo scampolo di terra abitata fra le montagne. È qui che il 12 settembre ha riaperto i battenti la scuola più “speciale” d'Italia: quella per Ingrid. Rimane soltanto lei, a frequentare la quinta elementare di quest'anno. E per lei soltanto il Comune ha deciso di lottare contro le leggi dello Stato. Che per formare le classi, e non chiudere le scuole, prevedono un limite minimo di dieci alunni.

«Dallo Stato infatti non è arrivato un euro, ci tengo subito a dirlo». Lincio è un fiume in piena di orgoglio e sano campanilismo montanaro. Per la scuola di Trasquera ha usato i finanziamenti della Regione Piemonte destinati alle scuole di alta montagna e una parte dei fondi del Comune. «Certo, abbiamo deciso di destinarli qui e non altrove, ma la scelta si basa sulla nostra priorità: sopravvivere». Allo spopolamento, s'intende. Che qui ogni anno miete decine di vittime. «Sono le giovani coppie che hanno deciso di restare e che poi, siccome i figli vanno a scuola a valle, decidono che anche per loro la valle è meglio». Così nel Comune si è arrivati a contare su poco più di 200 abitanti. «E così - continua Lincio - non abbiamo futuro».

Il futuro allora è Ingrid, capelli biondi sciolti sul grembiule blu, un sorriso spensierato. A scuola, con e per lei, ci sono tre insegnanti: quella principale, Monica, e poi quella di inglese e di religione. Per l'anno in corso hanno grandi progetti: collaborazioni con le scuole vicine di Varzo e Crodo («Perché la socializzazione è e resta fondamentale per la bimba»), gite, collegamenti in videoconferenza, persino una corrispondenza con una classe di ragazzini inglesi. Ingrid non vede l'ora di conoscerli, anche se le sue passioni sono matematica e scienze. E la cucina: «Sogno di diventare una pasticcera».

Ma il futuro sono anche i bimbi piccoli di Trasquera, 5 per l'esattezza, che nel 2018 entreranno in classe. E altri 9 che invece ci arriveranno nel 2021. «Ecco perché il nostro è anche un investimento», spiega Lincio. Il più importante degli ultimi anni.      

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