lunedì 1 giugno 2015
​Il commissario australiano per i diritti dei minori ha accusato il porporato di essersi preso gioco delle vittime di abusi sessuali compiuti da alcuni preti. Per il portavoce vaticano sono affermazioni personali, non la posizione della commissione d'inchiesta alla quale il cardinale ha risposto senza reticenze.
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Disponibilità e collaborazione sempre confermate senza reticenze, accompagnate da parole che meritano “rispetto e attenzione”. È questo l’atteggiamento sempre mantenuto dal cardinale George Pell con le autorità australiane, sottolinea il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, che ha risposto a domande dei giornalisti riguardanti la trasmissione della tv australiana “60 Minutes”, andata in onda ieri sera. Padre Lombardi ha fatto riferimento alle affermazioni fatte nel corso della trasmissione da Peter Saunders, uno dei 17 membri della Commissione per la tutela dei minori. Questi ha attaccato il cardinale di non avere mostrato rispetto per i minori vittime di abusi sessuali da parte di alcuni preti. Ciò che ha Saunders ha detto, ha commentato padre Lombardi “è stato evidentemente dichiarato a titolo del tutto personale e non a nome della Commissione, che non ha il compito di investigare e pronunciare giudizi specifici su casi singoli”. Inoltre, ha proseguito il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, risulta che “il cardinale Pell ha sempre risposto attentamente e in modo argomentato alle accuse e alle domande formulate dalle autorità australiane competenti e la sua posizione è stata resa nota ancora nei giorni scorsi da una sua dichiarazione pubblica, che deve essere considerata attendibile e meritevole di rispetto e di attenzione”.
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