martedì 30 aprile 2024
Nel paese calabrese con Mimmo Lucano la prima di un'iniziativa basata su una legge d'iniziativa popolare
Mimmo Lucano

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Il Primo Maggio di Riace è targato "Constitutional Circus" con Mimmo Lucano, l'ex sindaco ora candidato alle prossime elezioni europee con Avs. Partirà dalla cittadina calabrese lo spettacolo (e il previsto tour) del regista Berardo Carboni che si prefigge di stravolgere ogni format: innovativo e provocatorio, l'evento parla di economia, filosofia, politica, ma soprattutto diventa uno strumento per stimolare negli spettatori una riflessione sul desiderio di una società che abbia al centro le relazioni e non il denaro. Il Circus prova ad immaginare un’Europa nuova basata su un comune universo valoriale, dove la dignità umana è inviolabile e pertanto va rispettata e tutelata, ma anche cosa significa vivere in un mondo governato dagli algoritmi, con personaggi che attraverso i loro numeri raccontano i grandi sommovimenti della storia, dall’umanesimo alla globalizzazione. L'obiettivo dello spettacolo è quello di sperimentare un nuovo linguaggio di fare politica e attivismo sociale proprio alla vigilia delle elezioni europee, anche nel tentativo di rafforzare il senso di comunità tra cittadini partecipando allo spettacolo di questo speciale Circo.

Non è un caso che in occasione della festa dei lavoratori nell’anfiteatro comunale di Riace si svolgerà la prima di questo spettacolo-evento. Ogni replica sarà accompagnata da un’assemblea deliberativa organizzata con l’associazione culturale "Natura comune", nata un anno fa proprio con l’obiettivo di scrivere in modo partecipato una legge di iniziativa popolare sull’accoglienza (denominata Xenia) e affiancare il "Constitutional Circus" per promuovere la partecipazione attiva e l’impegno sociale. L’assemblea sarà animata appunto da Mimmo Lucano, il cui modello di accoglienza ha costituito il punto di partenza per la scrittura della legge di iniziativa popolare. Saranno presenti, tra gli altri, ospiti ed esperti come il giurista Luigi Ferrajoli e Luigi Manconi.

«Sono convinto che il compito dell'arte oggi sia suggerire nuovi significanti cognitivi e diventare una piattaforma per coagulare slanci capaci di combattere la desistenza», dice Carboni, che in passato è stato regista di film come “Shooting Silvio” e “Youtopia". Lo spettacolo ha avuto una fase di costruzione lunga, frutto di un lavoro condiviso e di riflessione corale che si è svolta in "residenze mobili" tra Abruzzo e la Calabria (con il supporto dei comuni di Roccascalegna Bisignano e Longobucco) e si è conclusa al teatro Rossellini di Roma, dove grazie al supporto di Atcl sono state presentate delle prime prove aperte. La prima parte del lavoro di costruzione dello spettacolo è stata filmata ed è diventata una docuserie presentata alla Giornata degli autori durante la 79esima edizione della mostra del Cinema di Venezia.

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