martedì 30 aprile 2024
Sui principi della gratuità e della sussidiarietà, l'arcivescovo Battaglia e il presidente della Regione Campania, De Luca, firmano un protocollo per valorizzare i beni artistici e religiosi
La firma del protocollo tra l'arcivescovo Battaglia e il governatore De Luca

La firma del protocollo tra l'arcivescovo Battaglia e il governatore De Luca

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Due i principi-cardine del progetto: la gratuità e la sussidiarietà. Per attuarli il protocollo per la valorizzazione del patrimonio culturale e religioso, firmato tra monsignor Mimmo Battaglia, arcivescovo di Napoli e Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, prevede la formazione iniziale di cento giovani, a rischio dispersione scolastica, perché diventino «custodi, accompagnatori e manutentori di almeno dieci chiese monumentali».

Tre le linee operative: riaprire le chiese attraverso il dono; promuovere la cultura dell’evangelizzazione (i ragazzi devono evangelizzare e non essere guide turistiche) e motivare i ragazzi affinché loro stessi diventino auto-imprenditori.

Ma il progetto è più ambizioso e lo spiega don Antonio Loffredo, nominato direttore del “Museo diocesano diffuso”, l’altra novità annunciata. «Dobbiamo incoraggiare i visitatori a immettersi in un sistema venoso. Il nostro Paese per sua natura è un museo diffuso. Troppi luoghi straordinari restano ancora in ombra e altri sono troppo gremiti. Perciò l’obiettivo – dice Loffredo (che aveva già rivoluzionato negli anni il sistema delle cooperative alle Catacombe di San Gennaro alla Sanità ) – è riportare le opere d’arte nei luoghi per i quali sono nati. È necessario ed urgente. Ringrazio i giovani del “Progetto Policoro” che hanno predisposto un piano modulare capace di rispondere soprattutto a due emergenze: la disoccupazione giovanile e la inevitabile chiusura di molte chiese, alcune di esse monumentali e anima di quel pezzo di Napoli, dichiarato Patrimonio dell’Umanità».

Il sogno di monsignor Battaglia, nato a margine della Gmg diocesana di un anno e mezzo fa, si è incarnato, grazie all’impegno del Progetto Policoro, all’intuizione di don Federico Battaglia, tutor del progetto e direttore della Pastorale giovanile diocesana e alla capacità imprenditoriale di don Loffredo. Compito della Regione è promuovere interventi e azioni per iniziative culturali, turistiche e sociali; provvedere alla formazione professionale e all’attività di tirocinio per i giovani, al fine di formare accompagnatori turistici cui affidare il ruolo di sentinelle del patrimonio culturale che il protocollo intende valorizzare; collaborare con l'Arcidiocesi, in occasione del Giubileo del 2025, per la promozione del patrimonio culturale e religioso, attraverso campagne di comunicazione e marketing mirate.

Il protocollo Arcidiocesi-Regione permetterà la start up iniziale. Poi, dal prossimo mese, la Chiesa si doterà di una Fondazione di partecipazione: una forma «di azionariato popolare, sullo stile del Barcellona calcio che conta più di 150.000 soci sparsi in tutto il mondo». Al termine della visita, infatti, saranno proprio i giovani a invitare gli ospiti a diventare complici in questa avventura: «Chiederanno a tutti, se lo desiderano, di diventare soci della Fondazione di partecipazione: ciascuno come può. Da un euro in poi: un progetto che solo la Campania e poche altre regioni al mondo possono realizzare. La provvidenza ci schiaffeggerà con l’abbondanza… ne siamo sicuri», conclude don Loffredo.

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