L'unica preghiera che non finisce con “amen”
Il nuovo episodio del podcast su "cosa crede chi crede" è dedicato al significato e alle origini della parola che conclude ogni preghiera. Tranne il Padre Nostro recitato a Messa, spiegando perché
L'unica preghiera che non finisce con “amen”
Il nuovo episodio del podcast su "cosa crede chi crede" è dedicato al significato e alle origini della parola che conclude ogni preghiera. Tranne il Padre Nostro recitato a Messa, spiegando perché

Lo ripetiamo al termine di ogni preghiera e, un po’ banalmente lo traduciamo con l’espressione “così sia”. In realtà Amen significa molto di più, vuol dire confermare la propria adesione a Cristo, è un altro modo per ribadire “io credo”. Il nuovo episodio del podcast Taccuino celeste ricostruisce la storia della parola (per la precisione un avverbio) "Amen", spiega come viene usata nella Bibbia, ricorda quando la utilizza Gesù nei Vangeli, ragiona sul perché non la si ripete al termine del Padre Nostro recitato a Messa. Taccuino celeste è un podcast dedicato ai temi della fede e della religione, a "cosa crede chi crede". Nelle ultime settimane si è occupato, tra gli altriargomenti, del motivo per cui il Papa la domenica mattina recita l'Angelus con i fedeli in Piazza San Pietro, della gioia come tratto distintivo delll'essere cristiani, della figura controversa ma affascinante dell'apostolo Tommaso.

Taccuino celeste può essere ascoltato sul sito di Avvenire e sulle principali piattaforme audio come Spotify, Amazon music, Spreaker, Apple podcast e Google podcast. Per domande, suggerimenti e proposte di temi si può scrivere a social@avvenire.it

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