sabato 4 maggio 2024
Ricevendo i responsabili dell'Équipe Notre Dame l'invito a testimonaire che il "per sempre" nell'amore è ancora possibile. Il richiamo alla lacrime di Dio per gli abusi contro la dignità delle persone
Una giovane famiglia

Una giovane famiglia - ICP

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Il rispetto, sempre e comunque, della dignità umana. La difesa delle famiglie, a cominciare da quelle appena formate. È il duplice fronte di impegno su cui oggi si è concentrata la riflessione del Papa. In particolare parlando ai partecipanti al convegno “Riparare l’irreparabile” nel 350° anniversario delle apparizioni di Gesù a Paray-le-Monial, Francesco ha sottolineato come tante lacrime scendano ancora sulle guance di Dio per gli «abusi contro la dignità della persona, anche all’interno del popolo di Dio». Di qui una riflessione sulla pratica cristiana della riparazione spirituale che per essere efficace, per toccare il cuore della persona offesa «e non essere un semplice atto di giustizia commutativa, presuppone due atteggiamenti impegnativi: riconoscersi colpevole e chiedere perdono». Punto di partenza del discorso di Bergoglio, le apparizioni durate 17 anni del Signore Gesù a santa Margherita Maria Alacoque nel monastero della visitazione di Paray-le Monial in Francia, la prima delle quali avvenne il 27 dicembre 2023. «A santa Margherita Maria – ha ricordato il Papa - Gesù chiese atti di riparazione per le offese causate dai peccati degli uomini. Se questi atti hanno consolato il suo cuore, ciò significa che la riparazione può consolare anche il cuore di ogni persona ferita».

L'incontro con le Equipe Notre Dame

L'incontro con le Equipe Notre Dame - Vatican Media

E oggi tra chi subisce offese e attacchi, anche ingiusti c’è sicuramente la famiglia cristiana. Francesco ne ha parlato con i responsabili internazionali dell’Équipe Notre Dame, movimento impegnato nel sostegno alle coppie e alle famiglie. Nella riflessione del Pontefice l’invito a testimoniare il coraggio che il "per sempre" dell’amore è possibile anche oggi, La famiglia infatti «sta attraversando una vera e propria “tempesta culturale” e si trova minacciata e tentata su vari fronti». Significa che accompagnare gli sposi è una vera missione. Perché «custodire il matrimonio, significa custodire una famiglia intera, significa salvare tutte le relazioni che dal matrimonio sono generate: l’amore tra gli sposi, tra genitori e figli, tra nonni e nipoti; significa salvare quella testimonianza di un amore possibile e per sempre, nel quale i giovani faticano a credere. I bambini, infatti, hanno bisogno di ricevere dai genitori la certezza che Dio li ha creati per amore, e che un giorno anche loro potranno amare e sentirsi amati come hanno fatto mamma e papà. Siate certi – ha aggiunto il Pontefice all’Équipe Notre Dame - che il seme dell’amore, deposto nel loro cuore dai genitori, prima o poi germoglierà. Vedo una grande urgenza oggi: aiutare i giovani a scoprire che il matrimonio cristiano è una vocazione, una chiamata specifica che Dio rivolge a un uomo e a una donna perché possano realizzarsi in pienezza facendosi generativi, diventando padre e madre, e portando la Grazia del loro Sacramento nel mondo».
Nate in Francia intorno al 1938 le Équipe Notre Dame sono un movimento laicale di spiritualità coniugale, che vuole rispondere all’esigenza delle coppie di sposi di vivere in pienezza il proprio sacramento, sorretto da una specifica metodologia, aperto ad interrogarsi sulla complessa realtà della coppia di oggi.

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