venerdì 3 maggio 2024
L'esortazione del presidente della Repubblica alla cerimonia al Quirinale per gli attori e registi che parteciperanno alla consegna dei premi del David di Donatello
Il presidente della Repubblica con Paola Cortellesi

Il presidente della Repubblica con Paola Cortellesi - ANSA

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«Grande attenzione va rivolta in particolare all’espressione dei giovani artisti, che devono poter provare, sperimentare, dunque formarsi e crescere. L’ingresso di nuove generazioni produce nuova ricchezza. Esprime libertà, quella libertà da assicurare anche a chi non condivide i nostri gusti, a chi la pensa diversamente». È l'esortazione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, rivolta agli artisti del mondo del cinema, ricevuti al Quirinale prima della cerimonia per i premi David di Donatello di questa sera.

L'incontro al Quirinale

L'incontro al Quirinale - ANSA

Il Capo dello Stato ha poi lanciato un appello per salvare le «molte sale cinematografiche che continuano a soffrire anche dopo il Covid e non sono poche le città che non dispongono più di sale accessibili». È un tema, ha aggiunto il Preidente, con «evidenti risvolti sociali e che non può essere considerato solo dal punto di vista degli equilibri commerciali. Le sale sono un luogo di incontro. Con il medesimo impegno per assicurare costante vitalità al tessuto civile - ha anche aggiunto - vanno preservate le librerie e va posta attenzione a quei settori artistici e dello spettacolo che si propongono a pubblici più limitati, ma esprimono contenuti di alto valore e qualità».

«La storia del nostro Paese, la storia della Repubblica e delle conquiste di libertà e democrazia - ha detto Sergio Mattarella - è passata dal Grande schermo. È stata narrata attraverso emozioni, volti, sentimenti, attraverso le vicende drammatiche e speranze che sorgevano, attraverso la quotidianità del vivere e l'eccezionalità di tante storie personali. "Nulla è in grado di rivelare come il cinema i fondamenti di una nazione" disse Alberto Lattuada nella prima riunione dell'Associazione culturale del cinema italiano, a Roma, pochi giorni prima del 25 aprile 1945».

Sergio Mattarella

Sergio Mattarella - ANSA

«Il cinema, vivendo in un contesto di libertà e di pluralismo, svolge questa preziosa funzione di ricerca e di sfida creativa, incoraggiato nel produrre, nell'innovare, anche nel rischiare. Il cinema, nel volgere degli anni - ha aggiunge il Capo dello Stato - ha costantemente ampliato le sue potenzialità espressive e narrative e, con esse, la capacità delle persone che ne fruiscono di immaginare, conoscere, riflettere, fare memoria, sorridere e piangere, sognare».



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