giovedì 25 aprile 2024
Il fisico con la radio rivoluzionò il concetto stesso di comunicazione. Oggi cominciano le celebrazioni per ricordarlo. La figlia Elettra: «Ha sempre pensato alla tecnologia a servizio dell'uomo»
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Segnali digitali dalle sonde automatiche terrestri perse nello spazio più profondo. Un’immagine che illustra il livello tecnologico raggiunto dall’umanità in poco più di un secolo, grazie anche all’intuizione e alla caparbietà di uno dei più grandi scienziati italiani di sempre: Guglielmo Marconi. E le celebrazioni del fisico, a 150 anni dalla sua nascita, partiranno oggi - dopo la Santa Messa celebrata dal cardinale e arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi - da dove questa storia tutta italiana è cominciata.

Era infatti il settembre del 1895, quando dal suo studio a Villa Griffone nel Comune di Praduro e Sasso (poi diventato nel 1938 Sasso Marconi proprio in onore del fisico felsineo) ai piedi dei colli bolognesi, dopo molti tentativi, un giovane 21enne riesce nell’impensabile: lanciare un segnale senza fili superando un ostacolo. E da quel momento nulla è stato più come prima. Quel giovane era appunto Marconi. L’apparecchio utilizzato dal fisico italiano si dimostrò valido nel comunicare e ricevere segnali alla distanza di più di un miglio, ma anche nel superare gli ostacoli naturali (la collina dei Celestini dietro Villa Griffone). Il colpo di fucile che il maggiordomo Mignani spara in aria per confermare la riuscita dell’esperimento (l’apparecchio aveva vibrato e cantato come un grillo per tre volte) viene considerato l’atto di battesimo della radio.

E proprio dalla sua casa in Emilia (e da una mostra a lui dedicata nella sede Radio Rai di via Asiago a Roma, proprio nel giorno del suo compleanno) partiranno le principali celebrazioni per i 150 anni della sua nascita, il 25 aprile del 1874 (morì poi il 20 luglio 1937). Fu premio Nobel per la Fisica (condiviso con Carl Ferdinand Braun) proprio per la scoperta delle onde radio nel 1909, a cui il mondo oggi deve la nascita della radio, della televisione, del wireless e della comunicazione senza confini, come i segnali mandati verso la Terra ancora oggi dalle sonde Voyager, ormai da molti anni fuori dal confine del nostro sistema solare e perse nello spazio profondo.

«Sono felice che l’Italia si sia svegliata e io faccio di tutto per collaborare a queste celebrazioni», spiega Elettra Marconi, la figlia del premio Nobel, classe 1930, che ha un figlio chiamato Guglielmo in onore del nonno. «Il più grande merito di mio padre? Riuscire a salvare tante vite per mare con la comunicazione senza fili. Quando è mancato ero una bambina, avevo solo 7 anni – racconta –. Me lo ricordo che giocava con me. Era molto affettuoso e intelligente. Mi faceva parlare, ascoltava le mie domande e mi trattava come una persona grande. Ho imparato moltissimo da lui. Era molto creativo. Ricordo che quando era a lavoro non si poteva disturbare. Ma poi veniva fuori ed era una gioia. Mio padre è tutta la mia vita».

Tra le tante manifestazioni in programma nel triennio 2024-2026, illustra Giulia Fortunato, presidente della Fondazione Marconi e del Comitato per le celebrazioni dei 150 anni dalla nascita del grande scienziato italiano, ci sarà anche un francobollo commemorativo, una conferenza internazionale con la premio Nobel per la fisica Anne L’Huillier e il direttore Nasa Mark Clampin e poi spettacoli multimediali, mostre e il Marconi Prize a Bologna, il più prestigioso premio a livello mondiale nel campo dell’Information and Communication Technology (Ict). E ancora, le collaborazioni con il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci a Milano e la Fondazione Leonardo Civiltà delle macchine, la miniserie Rai in onda a maggio con Stefano Accorsi e Nicolas Maupas e l’Expo di Osaka in Giappone. Villa Griffone riceverà un grosso finanziamento per la ristrutturazione: 200mila euro per lavori più urgenti, tre milioni di euro per i cantieri di restauro e valorizzazione. Fondi che si vanno a sommare agli altri quattro milioni di euro per realizzare a Villa Aldini a Bologna un museo a lui dedicato che parli di scienza e richiami l’attenzione internazionale e dei turisti. E poi ci saranno anche collaborazioni con la Marina, la Formula 1 e l’America’s cup di vela che si terrà a tra settembre e ottobre a Barcellona.

E di tutti gli sviluppi che quell’invenzione ha avuto, sino a Internet e la comunicazione globale, oggi cosa penserebbe Guglielmo Marconi? Dice ancora Elettra: «Gli piacerebbe, ma alcune cose sono utilizzate in modo negativo e a questo sarebbe sicuramente molto contrario – risponde Elettra – Lui voleva salvare l’umanità, non distruggerla. Anche moralmente, vedi che succede con i telefonini, anche con l’Intelligenza Artificiale. Sono grandi cose, ma bisogna stare attenti a come si usano».

Cinecittà sarà parte attiva nella realizzazione dei tanti omaggi che ricorderanno i 150 anni di Guglielmo Marconi e i materiali unici dell’Archivio storico del Luce saranno declinati in differenti linguaggi: la videoarte, la fotografia, il cinema. Anche con un progetto di colorazione delle immagini storiche dell’inventore. Invece sabato 27 aprile a partire dalle 8 del mattino dalla “Trasmittente Vaticana” (costruita appositamente da Guglielmo Marconi nel 1929 e attivata per il servizio internazionale sulle onde corte fino al 2006) si terrà una manifestazione celebrativa a cui parteciperanno il segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni internazionali monsignor Paul Richard Gallagher, il prefetto dicastero per la Comunicazione Paolo Ruffini, il segretario dicastero per la Comunicazione monsignor Lucio Adrian Ruiz, il responsabile di Radio Vaticana Massimiliano Menichetti, il direttore della direzione tecnologica dicastero per la Comunicazione Francesco Masci e la figlia di Guglielmo Marconi, Elettra. Durante la mattinata sarà presentata la riqualificazione della palazzina Marconi e sarà proiettato il documentario Marconi in Vaticano.

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